Il procuratore di Lamezia agli studenti: «Dobbiamo scegliere da che parte stare»

VIDEO | In occasione della commemorazione della strage di Capaci Curcio ha ricevuto un riconoscimento dai giovani dell'ateneo Magna Graecia di Catanzaro

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di Rossella  Galati
23 maggio 2019
15:26

«L’eredità di Giovanni Falcone, di Francesca Morvillo, degli uomini della scorta e di tutti i caduti nell’adempimento del proprio dovere è un’eredità che dobbiamo onorare con la testimonianza del nostro impegno civile che ci deve aiutare innanzitutto a scegliere bene da che parte stare e a compiere il nostro dovere quotidianamente. E questo lo dobbiamo fare gioiosamente, come diceva Paolo Borsellino nel suo celebre intervento, il 23 giugno del 1992 a Palermo nel corso di una veglia per Giovanni Falcone». È questo il messaggio che il procuratore della Repubblica di Lamezia Terme Salvatore Curcio ha lasciato agli studenti dell’Università Magna Graecia di Catanzaro, facoltà di giurisprudenza. Un incontro che gli stessi studenti hanno voluto nel 27mo anniversario della strage di Capaci, in quell’aula che da tre anni porta il nome dei giudici Falcone e Borsellino, consegnando anche al procuratore Curcio un riconoscimento per il senso di giustizia che da sempre contraddistingue la sua carriera al servizio dello Stato e dei cittadini, ponendosi come baluardo ed esempio per i giovani, gli studenti e la società civile. «Intitolare quest’aula a Falcone e Borsellino e consegnare il riconoscimento non è un semplice gesto simbolico – ha sottolineato Damiano Carchedi, garante degli studenti del dipartimento di giurisprudenza, economia e sociologia Umg -. Vogliamo che ci sia una presa di coscienza da parte di chi quotidianamente frequenta i corridoi di questa facoltà e capisca l’importanza di stare al fianco della giustizia e comprendere, non solo sui social, attraverso link e foto, il sacrificio che hanno fatto questi uomini e le loro famiglie».

Emergenza organico a Lamezia Terme

Accanto a momenti di profonda riflessione anche un bilancio del procuratore lametino sull’attività svolta e le criticità legate soprattutto alla carenza di organico. «Penso che i risultati che abbiamo raccolto siano assolutamente positivi specie se rapportati alle difficoltà oggettive che dipendono non solo dalla particolarità del territorio ad alta densità mafiosa ma anche per le risorse e i mezzi su cui possiamo contare – ha spiegato Curcio -. Lamezia ha una pianta organica che secondo me è assolutamente inadeguata rispetto all’impegno e all’attenzione che meriterebbe. L’auspicio è che in un’ottica di mantenimento degli uffici giudiziari lametini lo Stato presti una attenzione adeguata a quello che Lamezia Terme merita». Un ulteriore riconoscimento è stato conferito all’Arma dei Carabinieri, rappresentata dal comandante della compagnia di Catanzaro Antonio Piccione, alla Prefettura di Catanzaro, rappresentata dal vice prefetto Lucia Iannuzzi, alla Polizia di Stato e alla Guardia di Finanza per la preziosa attività svolta con alto senso del dovere e della responsabilità a servizio della comunità.


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