«I servizi spiarono il Vaticano per conoscere in anticipo il successore di Wojtyla»

Nell’informativa “Stato parallelo” spuntano logge coperte all'ombra della Santa Sede nel racconto del pentito Virgiglio. L'intervento dello Ior per aiutare l'ex ambasciatore di San Marino
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di Consolato Minniti
26 maggio 2018
09:42
Il Vaticano
Il Vaticano

I servizi segreti italiani intendevano conoscere in anticipo chi sarebbe stato il successore di Papa Wojtyla. È quanto emerge dal racconto di Massimo Pizza, l’uomo ritenuto appartenente alla struttura di sicurezza dello Stato, nell’informativa della Direzione investigativa antimafia “Stato parallelo”. Il particolare viene narrato dallo stesso Pizza, la cui attendibilità tuttavia è – come gli stessi investigatori affermano – tutt’altro che certificata. Anzi, sono sicuramente parole che vanno prese con tutte le cautele del caso, ma svelano un contesto particolare e degno di una delle più intricate spy story.


Il racconto di Pizza prende avvio dalla figura del conte Giacomo Maria Ugolini, diplomatico della Repubblica di San Marino, noto per la vicenda che lo ha interessato per il crocifisso ligneo di Michelangelo. Una storia che, però, appartiene ad un’altra inchiesta, ossia quell’operazione “Maestro”, magistralmente condotta dalla Dda di Reggio Calabria e che permise di far luce su un groviglio di relazioni anch’essa in salsa massonica ad altissimi livelli. Ecco perché è necessario fare un brevissimo passo indietro.


Le dichiarazioni di Virgiglio

A fornire indicazioni rilevanti al procuratore Lombardo è uno dei pentiti più interessanti degli ultimi anni, quel Cosimo Virgiglio, imprenditore e massone, così ben addentrato fra grembiuli e riti ma anche con forti rapporti in seno alle più potenti cosche di ‘ndrangheta nella Piana di Gioia Tauro. Ma cosa c’entra Virgiglio con i fratelli Pizza? Di Giuseppe e Massimo Pizza il pentito parla quando spiega dell’esistenza di una loggia massonica denominata “Loggia dei Garibaldini d’Italia”. Virgiglio racconta come negli anni 2003/2004 Ugolini avesse deciso di trasferirsi nella zona dei Castelli Romani e acquistare una villa già di proprietà di Guendalina Ponti, figlia dell’attrice Sofia Loren. Ma nelle more della formalizzazione dell’atto di compravendita, Ugolini, che aveva anticipato una somma ragguardevole come caparra, scoprì che l’immobile era gravato da ipoteca che non ne consentiva l’alienazione. Per questo decise di interessare un altro prelato, monsignor Camaldo, cerimoniere del Papa, che incontrò in un ristorante di Roma “Il Matriciano”, luogo in cui spesso Virgiglio incontrava i suoi frequentatori. Ugolini si presentò assieme ad Angelo Boccardelli, Giuseppe Pizza (fratello di Massimo), monsignor Camaldo. Fu proprio Ugolini ad esporre a Pizza i fatti che lo avevano visto protagonista e questi si offrì d’interessare il fratello Massimo, esperto in problematiche finanziarie. Ugolini diede 380mila euro a Massimo Pizza per provare a dirimere la controversia ma, ben presto, si rese conto di essere stato truffato tanto dalla Ponti quanto da Pizza. Fu allora che si rivolse a Mario Esposito, appartenente alla ‘ndrangheta di Crotone, per una spedizione punitiva nei confronti del compagno della Ponti, che è anche il fratello di Walter Veltroni. Virgiglio cercò di riportare la situazione su binari civili, mentre Ugolini si rese conto di non poter più ottenere nulla dalla Ponti e si rivolse nuovamente a Camaldo che interessò Angelo Balducci, già provveditore alle opere pubbliche per il Lazio e coinvolto in diverse indagini. Questi era stato gentiluomo di camera e consultore per la Congregazione per l’evangelizzazione dei Popoli della Santa Sede dal 1995 al marzo del 2010. E fu proprio Balducci, insieme a Camaldo, a riuscire, tramite l’istituto Ior del Vaticano, a reintegrare una parte delle somme anticipate da Ugolini.

La loggia dei garibaldini

Ma è utile anche inserire quella che è la sintesi delle precedenti dichiarazioni di Virgiglio, con riferimento alla loggia dei garibaldini, fatta dal procuratore Lombardo all’atto dell’interrogatorio del pentito.


«Le è stato anche mostrato anche un album fotografico – afferma Lombardo rivolgendosi a Virgiglio – in cui lei si è soffermato sulla figura di Calabrò Giovanni che dice essere un soggetto di Reggio Calabria che faceva parte della Loggia dei Garibaldini d’Italia ... dice di aver conosciuto anche Emo Danesi ... e poi conferma quanto aveva dichiarato il 29 aprile anche in relazione all’avvocato Corrado Politi. Ora io vorrei approfondire altri passaggi di queste dichiarazioni e soprattutto quelle che lei riferisce a tale Pizza; le rileggo il passaggio del verbale del 29 aprile in cui lei introduce questi temi. Lei dice “al grande sistema Ugolini faceva parte sia i dirigenti del gruppo Intesa, sia Ruggeri, sia Camaldo ... Monsignor Camaldo, sia Fisichella e sia Balducci che era all’epoca capo mi sembra della Commissione Verifica sul G8, non mi ricordo che cos’era lei dice ... quindi il Pubblico Ministero, dice ... dirigenti del Gruppo Intesa? Si ... poi c’era un dirigente dei Lavori Pubblici mi sembra ... uh ... poi c’era Pizza che era di origine calabrese, Pizza, come si chiama questo Pizza, le chiede il Pubblico Ministero ... e lei dice, era il fratello di Massimo, era quindi Massimo, poi è stato arresto non mi ricordo però lui come si chiamasse ... di Massimo Pizza? Eh ... oltre a quelli che abbiamo detto prima ripetiamoli ... e lei ripete, Ugolini, Balducci, e torna poi sul fratello di Massimo Pizza ... di Massimo Pizza che era politico, dice lei il fratello ... poi c’era Camaldo, poi c’era Fisichella, poi c’era Phifer ... Trougeux, Falk Belndolf, Caldirola, Lisi ... poi fa riferimento a Pollari, Mori, Caltagirone, Luigi Aponte, Umbertos, tale Miceo ... e dice si, questi sono pericolosissimi, questi sono dei grossi maestri massoni che fanno parte pure loro della vecchia tornata del ’93».

Massimo Pizza e l’incarico dei servizi

Ora il quadro appare delineato. Introdotte le figure di monsignor Camaldo e del generale Pollari, si può meglio comprendere cosa Pizza dica con riferimento all’incarico che gli sarebbe stato affidato. Proprio Pollari, all’epoca dei fatti capo dell’Aise, gli avrebbe detto di informarsi in anticipo rispetto alla nomina del successore di Giovanni Paolo II. Ed è per questo che egli avrebbe stretto rapporti con Camaldo.


Pizza = Ah! La sviluppiamo ... UGOLINI me lo presenta Monsignor Camaldo. Che mi chiedono? Mi chiedono una cosa molto strana ... chiaramente! Eh ... Monsignor Camaldo a quell’epoca, c’era Wojtyla ... che era il Papa e lui essendo il cerimoniere del Papa era anche il segretario del conclave ... io ci andavo quasi tutti i giorni, perché cercavamo di sapere chi Papa ... alla morte del Papa, chi Papa facessero
G= Mh...
Pizza = E quindi naturalmente io gli regalavo un sacco di soldi ... gli ho regalato mobili ... soldi contanti ... tutto etc ... etc. ... non sapendo che ero ...
M= Scusi...scusi?
Pizza = Che ero intercettato dalla Procura di Palermo ... di ... Potenza?
M= Scusi... scusi la interrompo...?
Pizza = Di Palermo ... diiii ... Potenza!?
M= Scusi se la interrompo...per conto di chi lei voleva sapere??
Pizza = Per conto dei servizi ... a me ... mene fotteva del Papa?
M= Sempre per conto dei Servizi...?
Pizza = Sempre dei servizi ... ... anche quello ... mi vuol fare dire??
M= Da chi aveva ricevuto il mandato??
Pizza = E ... che anno siamo? Siamo nel ... glielo dico subito ... 2004 ... eh ... il Generale Pollari!
M= Personalmente, le diede il mandato??
Pizza = Se ... tutti gli OSSI vengono comandati soltanto dai comandati dei servizi stanno
all’orecchio ... e ... stan ... come si usa in massoneria ...
G= All’orecchio!
Pizza = Dire che stanno all’orecchio ... e ... loro?
G= (incomprensibile) ...?
Pizza = Loro li chiamano, quegli gli danno i soldi, arriva il suo galoppino, gli dà la busta, gli dà i soldi per operare e tutto il resto ... volevamo sapere chi avrebbero fatto ... Papa! E ... naturalmente non si sapeva niente ... allora! Precedentemente, naturalmente, la frequentazione con Camaldo è precedente e tutto ... regali ... gli ho stampato due libri con la Franco Maria Ricci ... uno si chiama Cappella Corsini, tutte queste cose ve le posso fornire. C’ è il mio nome sopra, quindi non posso dirvi che si! (sorride) Sempre per conto dei servizi, Franco Maria Ricci ... 700 milioni il libro ... non è 5 mila lire! Gli davano soldi a iosa ... i fondi riservati ... eh ... a un certo momento mi chiede ... e dice ... ti devo presentare uno strano personaggio ... questo personaggio, viene da un posto molto particolare ... l’Ambasciatore Ugolini... facciamo la riunione, nelle stanze se... in sede extra territoriale, San Giovanni a Laterano, nell’appartamento dove abita ... e ... in ... in un gigantesco appartamento sopra Cappella Corsini, dove abita anche Monsignor Camaldo ... eh ... arriva questo personaggio e mi dice che lui deve costituire una Loggia molto importante, super segreta ... “pidipi ... pidipi” (fonetico), dove dentro ci stanno tutti e mi dimostra che praticamente conosce tutti. Addirittura, conosce, molto bene anche il Capo dei Servizi segreti.
G= (incomprensibile)??
Pizza = Che era Pollari! Eh ... ne ... nel corso della frequentazione mi rendo conto che è tutto vero, perché arrivano i motociclisti dei Carabinieri, nella sua villa, dove abitava a ... nella sua ... a Casalotti, a Roma che gli portavano le buste con dentro libri... quindi... arrivava i motociclisti dei Carabinieri.

 

Consolato Minniti

 

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Giornalista
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