Il sindaco di Crotone dichiara guerra alla prostituzione

L’ordinanza di Ugo Pugliese tesa anche a limitare i fenomeni dell’abusivismo commerciale, dell’occupazione illecita del suolo pubblico e dell’accattonaggio molesto
di Redazione
7 agosto 2016
11:29

Il sindaco di Crotone, Ugo Pugliese, ha emanato un'ordinanza, condivisa con Prefettura e Questura, che prevede il divieto su tutto il territorio comunale “di fenomeni e situazioni che costituiscano intralcio alla pubblica viabilità o che alterino il decoro urbano”. Un atto quindi teso a contrastare l’abusivismo commerciale, l’occupazione illecita del suolo pubblico, la prostituzione su strada e l'accattonaggio molesto.

 


L’ordinanza vieta poi di bivaccare o posizionare giacigli nelle piazze, strade, luoghi aperti al pubblico, passaggi, parchi cittadini, in prossimità di esercizi commerciali, come anche di disseminare avanzi di cibi e bevande, mendicare con insistenza e petulanza.
E ancora: è fatto divieto di occupare i monumenti come luoghi di sosta o fare qualunque altra attività incompatibile con la loro conservazione; salire con i piedi sulle panchine, circolare con veicoli all’interno di aiuole e giardini, affiggere volantini agli alberi o ai cartelli stradali e comunque adottare comportamenti che possano arrecare danni ai beni pubblici.

 

Per chi non si atterrà alle disposizioni sono previste multe tra 100e i 500 euro ed anche le violazioni al regolamento comunale dei rifiuti urbani e assimilati sono sanzionate da quest’ultimo.

 

«Il sindaco Pugliese - spiegano dal Comune - ha ritenuto di adottare adeguati provvedimenti per prevenire e contrastare i suddetti fenomeni al fine di tutelare la pubblica igiene, l’immagine ed il decoro della città e prevenire, altresì, le situazioni urbane di degrado o di isolamento che favoriscono l'insorgere di fenomeni criminosi, quali lo spaccio di stupefacenti, lo sfruttamento della prostituzione, l'accattonaggio con impiego di minori e disabili e i fenomeni di violenza legati anche all'abuso di alcool. Regole certe. Chiare - affermano - Condivise con le massime autorità cittadine, con la volontà specifica da parte dell’amministrazione di affermare i principi di legalità e per la difesa del decoro e per migliorare la vivibilità e la qualità della vita in città».

 

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