Servizio idrico calabrese a rischio commissariamento

La Regione è decisamente indietro nel suo percorso per la costituzione della nuova Autorità Idrica Regionale. Il rischio è il commissariamento del servizio idrico calabrese
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di Tiziana Bagnato
15 settembre 2015
12:37

Stanno per scadere i termini previsti dal decreto Sblocca Italia per affidare la gestione unica del servizio idrico e la Calabria è decisamente in ritardo, tanto che rischia di non potere adempiere a quanto richiesto dal governo e di vedere il commissariamento del comparto.
A dare i termini della questione è il Sole 24 Ore che ricorda che i comuni che dovevano dare adesione al nuovo soggetto della gestione idrica regionale non lo hanno ancora fatto. E non si tratta di un adempimento formale, ma di una norma obbligatoria a cui devono rispondere tutti 409 comuni calabresi.
Entro e non oltre il 30 settembre saranno convocate le circoscrizioni territoriali per individuare i Comuni che dovranno far parte dell'Autorità Idrica della Calabria, l’Aic. Un ente talmente nuovo da non avere ancora nemmeno gli organismi di governo. Insomma, sulla questione la regione è davvero al punto zero. Non a caso, è bene ricordarlo, la Calabria era arrivata in ritardo anche nella costituzione dell’ente di governo d’ambito, l’Egato, di cui, alla fine, si era dotata rispondendo alle bacchettate del governo.
Ora, il nuovo, imminente termine pone nuovi interrogativi. Ma le possibilità che entro il 30 settembre ci siano l’adesione dei comuni e la costituzione degli organi dell’Aic, è decisamente remota.

Giornalista
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