Seminara, confiscati beni per 500mila euro a esponente clan Giuffrè

Si tratta di Saverio Laganà, attualmente detenuto perché coinvolto nell’inchiesta “Artemisia” che insanguinò il paese reggino. Sigilli a un immobile a sette appezzamenti di terreno
4 agosto 2016
12:28

Beni del valore stimato in 500mila euro sono stati confiscati dalla Polizia a Saverio Laganà, 46 anni, di Seminara (Rc), indicato come esponente del clan della 'ndrangheta guidato dalla famiglia Giuffré.


La faida - L’uomo, attualmente detenuto, è stato condannato dalla Corte d'Appello di Reggio Calabria alla pena definitiva di anni 8 di reclusione per il reato di associazione per delinquere di stampo mafioso nell'ambito dell'operazione "Artemisia", per aver preso parte alla faida che insanguinò Seminara tra le opposte fazioni dei "Gioffrè", detti "'ndoli", e dei "Caia-Laganà" detti "ingrisi ", con la scissione di quest'ultimo gruppo in ulteriori due sotto-gruppi contrapposti, rispettivamente i "Caia-Gioffrè" da un lato ed i "Laganà" dall'altro.


 

Sequestro beni - Le indagini patrimoniali, condotte dagli uomini dell'ufficio Misure di Prevenzione della Divisione Polizia Anticrimine, avrebbero dimostrato la sproporzione tra i redditi formalmente percepiti da Laganà e il patrimonio a lui direttamente o indirettamente riconducibile, frutto, secondo gli inquirenti, del reimpiego di capitali di provenienza illecita.


La magistratura, ha disposto la confisca dei seguenti beni: un immobile composto da piano terra e primo piano e 7 appezzamenti di terreno adibiti ad uliveto.

 

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