Agente di polizia penitenziaria aggredito a calci e pugni da un detenuto

Rottura del setto nasale e trenta giorni di prognosi. Episodio avvenuto a Rossano e denunciato dal Sappe
di Salvatore Bruno
26 febbraio 2018
21:01

Un assistente capo della polizia penitenziaria in servizio a Rossano è stato aggredito da un detenuto che gli ha procurato la frattura del setto nasale. L’agente, medicato nel locale ospedale Giannettasio, ne avrà per trenta giorni. L’episodio è stato denunciato dal Sappe, con una nota firmata dal segretario nazionale Damiano Bellucci e dal segretario generale aggiunto, Giovanni Battista Durante.

Calci e pugni e anche il lancio di una stufa

Secondo la loro ricostruzione, il detenuto «convocato nell'ufficio della sorveglianza generale, dopo il ritrovamento, nella camera di pernottamento, di bastoni atti ad offendere, ha aggredito l'assistente capo con calci e pugni» lanciandogli contro, infine, anche una stufa. Era stato trasferito a Rossano da Catanzaro, ed anche nell’istituto di pena del capoluogo regionale aveva tentato di aggredire un agente della polizia penitenziaria.


Le statistiche fornite dal sindacato

«Ci riferiscono - aggiungono i sindacalisti - che sono frequenti i suoi atteggiamenti di sfida nei confronti della polizia penitenziaria. C'è comunque da evidenziare che gli eventi critici, nelle carceri italiane, a causa di una organizzazione sbagliata qual è la vigilanza dinamica a distanza, sono aumentati negli ultimi anni».

In Calabria, nel 2016, ci sono stati 198 atti di autolesionismo, 2 decesso per cause naturali, 124 colluttazioni, 29 ferimenti. Nel 2017 la situazione è peggiorata: 201 atti di autolesionismo, 4 decessi per cause naturali, 144 colluttazioni, 60 ferimenti».

Giornalista
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