Restituita la scorta al Capitano Ultimo: «Ancora in pericolo»

Il Consiglio di Stato ha accolto il ricorso del neo assessore regionale all'Ambiente contro la decisione del Tar il quale a gennaio aveva affermato che il servizio di protezione per impedire eventuali ritorsioni della mafia non fosse più necessario

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di Redazione
21 febbraio 2020
00:41
Capitano Ultimo
Capitano Ultimo

Restituita la scorta al Capitano Ultimo, alias Sergio De Caprio, nuovo assessore all’Ambiente della Regione Calabria. Il Consiglio di Stato ha accolto infatti il ricorso presentato da Ultimo appunto, rappresentato dall'avvocato Antonino Galletti, contro la decisione del Tar, che aveva rigettato la domanda cautelare avanzata da De Caprio, ritenendo "prevalente l'interesse dell'appellante al mantenimento della misura di protezione in pendenza degli accertamenti sulla vicenda".

 



La terza sezione del Consiglio di Stato, dunque, conferma quanto aveva già stabilito il 24 gennaio scorso in via provvisoria, in attesa della decisione collegiale che c’è stata oggi. Nell'ordinanza si sottolinea come “il livello di protezione deve essere garantito quando non possa escludersi il compimento di azioni criminose nei confronti della persona da tutelare”.

Rilevando come il provvedimento impugnato non tenga conto “del fatto sopravvenuto intervenuto in data successiva alla sua adozione, in relazione al quale il Tar ha ordinato incombenti istruttori” e sottolineando che “dalla stessa istruttoria è emerso che la vicenda era ancora oggetto di indagine e accertamenti tecnici (...) non ancora conclusi”, il giudice amministrativo riforma dunque l'ordinanza del Tar, accogliendo l'istanza cautelare in primo grado e “disponendo, nelle more della rinnovata istruttoria, la conservazione del dispositivo di protezione”.

 

La minaccia della mafia non è venuta meno

«Ho sempre avuto fiducia nella giustizia - ha commentato De Caprio all'Adnkronos - Oggi il Consiglio di Stato ha confermato che la mafia è un pericolo ancora attuale e che chi l'ha combattuta ha diritto a essere protetto dallo Stato, non tanto per se stesso quanto per i familiari e per le persone con cui è in contatto».

«La giustizia amministrativa ha svolto appieno il suo ruolo - ha aggiunto il legale di Ultimo, Antonino Galletti commentando la decisione del Consiglio di Stato - e i giudici di Appello, con coraggio, hanno confermato la situazione di pericolosità per De Caprio e la necessità di svolgere istruttorie approfondite quando si ha a che fare con la vita delle persone».

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