La relazione della Dia

La “mamma” della ’Ndrangheta a San Luca, i tentacoli nel mondo: ecco la mappa delle cosche attive in tutte le province

Il rapporto della Direzione investigativa antimafia fotografa i legami tra clan e le proiezioni internazionali nel primo semestre 2023. La galassia delle cosche dai quartieri di Reggio Calabria (dove comandano le famiglie storiche) a Catanzaro, con Lamezia territorio «instabile». La pax mafiosa nella Sibaritide e il patto con la politica a Crotone

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di Redazione Cronaca
18 giugno 2024
13:19

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In provincia di Catanzaro l’area «più instabile» è Lamezia

Sono quattro le aree geo-criminali in cui la Dia suddivide la provincia di Catanzaro. Un’area in cui «si rileva l’operatività delle storiche cosche di ‘ndrangheta che esercitano il loro potere evitando ogni contrasto tra loro». L’area «più instabile» è quella di Lamezia Terme, ove continuerebbero a operare le famiglie dei Iannazzo, dei Giampà, dei Cerra-Torcasio-Gualtieri.

Nel territorio di Soverato opera la famiglia dei Gallace, collegata con le potenti cosche della provincia di Reggio Calabria e con altri gruppi ben radicati in Italia ed all’estero. A essa sono collegate le cosche Iozzo-Chieferi, Procopio-Lentini, Galleli e Mongiardo

Per quanto attiene al territorio della città di Catanzaro, sottolinea la Dia, sarebbero operative cosche locali (i Gaglianesi e gli Zingari) collegate a quelle della provincia di Crotone, quali Grande Aracri e Arena. Nei comuni limitrofi della città e, più precisamente, quelli del litorale costiero (Nocera Terinese e Falerna) sarebbe operativo il clan Bagalà, alleato con la famiglia Iannazzo, mentre nell’area del Monte Reventino, sarebbe attiva la famiglia Scalise contrapposta a quella dei Mezzatesta

Nel quartiere Aranceto, a sud del capoluogo e roccaforte dei gruppi di etnia Rom, risultano presenti le famiglie Bevilacqua e Passalacqua dedite prevalentemente allo spaccio di sostanze stupefacenti ed ai furti di autoveicoli, colpite da recenti operazioni di polizia che ne avrebbero ridimensionato l’operatività. Nei quartieri Santa Maria e Lido, si confermerebbe la presenza delle famiglie di etnia rom Berlingieri, Passalacqua e Abbruzzese, attive nel settore degli stupefacenti e del racket delle estorsioni.

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