Terrore a Reggio, punta la pistola contro odontotecnico: una donna lo salva

Il malvivente ha inveito contro la vittima chiedendo 9mila euro con il pretesto di un vecchio lavoro che il professionista avrebbe fatto per lui. L’aggressore immobilizzato dall’amica del titolare presente in studio che è riuscita a sfilargli l’arma dalla mano e a gettarla dalla finestra

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di Consolato Minniti
8 marzo 2019
11:57

È stato il coraggio ed il sangue freddo di una donna a porre fine agli attimi di terrore vissuti nella periferia sud di Reggio Calabria, dove un uomo è entrato all’interno di uno studio odontotecnico puntando la pistola contro il titolare e minacciando di ucciderlo.

 


Tutto inizia intorno alle 11 del mattino di ieri, quando C.V., 50enne reggino, si presenta davanti al portone di uno studio odontotecnico. L’uomo fa ingresso e, dopo pochi istanti, inizia ad inveire contro la vittima chiedendo la somma di 9mila euro, con il pretesto di un vecchio lavoro che l’odontotecnico avrebbe fatto per lui. Un lavoro, a detta del 50enne, non andato per il meglio e che gli avrebbe prodotto dei problemi. Il titolare, allora, cerca di spiegare all’uomo che l’intervento cui fa riferimento non è stato eseguito da lui, che di mestiere fa solo l'odontotecnico. Ma per C.V. non ci sono ragioni che tengano: vuole quei soldi.

 

All’improvviso l’uomo estrae dal giubbotto una pistola e la punta dritta verso il viso del titolare. Le minacce si fanno sempre più ficcanti e preoccupanti. A quel punto, il giovane titolare prova a farlo ragionare, dicendosi disponibile a dare i soldi richiesti. Del resto, sotto la minaccia delle armi era l’unica soluzione plausibile. L’uomo, però, non vuole ragionare e urla: «Dammi i soldi ora». Accortosi che neppure un atteggiamento accondiscendente permette di risolvere la delicata situazione e rendendosi conto del concreto pericolo di finire vittima dei colpi di pistola, il titolare abbozza una reazione: afferra la mano dell’aggressore e fa in modo che la pistola sia puntata verso l’alto. Ne nasce una colluttazione. I due finiscono a terra, gli attimi sono estremamente concitati. Ed è proprio in quell’istante che una ragazza, amica del titolare e presente in quel momento all’interno dello studio, sente le urla e si precipita nella stanza dove sta avvenendo il fatto. Notando l’amico in grave pericolo, si precipita verso i due ed immobilizza l’aggressore riuscendo a sfilargli la pistola dalla mano. Con estremo sangue freddo, getta l’arma dalla finestra ed inizia a correre verso il giardino, riprendendo la pistola ed allontanandola il più possibile dalla scena dell’aggressione. Il 50enne, però, non si arrende ed a sua volta esce dallo studio inseguendo la donna e cercando di recuperare l’arma. Ma la giovane è già lontana in cerca di riparo. Anche l’odontotecnico trova un rifugio sicuro, mentre l’aggressore rimane nel giardino antistante imprecando e cercando l’arma perduta.

 

Sul posto, dopo qualche minuto, arrivano i carabinieri della locale stazione che provvedono ad arrestare l’uomo e prenderlo in custodia. Un particolare di non poco rilievo è quello che emerge dopo i primi accertamenti: la pistola, con matricola abrasa, era carica con diversi colpi pronti ad essere esplosi. Di più: l’uomo aveva addosso altri proiettili, segno di una precisa premeditazione in ordine alla concreta minaccia da perpetrare ai danni del malcapitato odontotecnico. Per il 50enne le accuse sono piuttosto serie e rischia ora una pesante condanna.

Ma da rimarcare è, proprio nel giorno in cui si festeggiano le donne, il coraggio ed il sangue freddo di una giovane che, grazie al suo provvidenziale intervento, ha impedito che una normale mattinata d’inizio marzo potesse trasformarsi in tragedia.

Giornalista
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