Reggio: ‘Lupus in fabula',chiesti vent’anni di carcere per gli imputati

Il sostituto procuratore Paolo Sirleo ha chiesto vent’ani di carcere per Biagio Arena e Rosario Rao e diciotto per Vincenzo Cannatà. I tre stavano programmando, in chat, un omicidio
di redazione
24 gennaio 2015
09:28

Reggio Calabria –Vent'anni di carcere per Biagio Arena e Rosario Rao e 18 per Vincenzo Cannatà. Lo ha chiesti il sostituto procuratore Paolo Sirleo, titolare dell’accusa nel processo scaturito dall’inchiesta “Lupus in fabula”. Le accuse per i tre,  sono a vario titolo,  quelle di associazione mafiosa, tentato omicidio aggravato e detenzione di armi da guerra. Il fermo degli imputati risale al 7 novembre del 2013, quando le forze dell’ordine li avevano intercettati mentre parlavano , in chat dell’utilizzo di armi e pianificavano tranquillamente un omicidio. L’omicidio non è mai stato compiuto perché, pare che la vittima non si sia presentata ai due appostamenti programmati.

 


Un altro reato contestato è quello di detenzione e porto in luogo pubblico di armi da guerra. Si tratterebbe nello specifico di un fucile kalasnikov, una pistola semiautomatica “glock”, una pistola automatica “uzi”, con relativo munizionamento. La sentenza è attesa per il 27 febbraio.

 

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