Reggio, al comune il codice etico 'soft'

Passa tra le polemiche al comune di Reggio il nuovo codice etico per la buona politica, ispirato al documento nazionale redatto da Avviso Pubblico. Per l'opposizione, però, le modifiche apportate al documento, specie nelle parti che riguardano il conflitto d'interessi, rende il codice inefficace
di Francesco Creazzo
15 giugno 2016
12:10

Moralità ed etica nella discussione di Palazzo San Giorgio. La maggioranza consiliare ha approvato ieri un codice etico per la buona politica. Simile a quello proposto a livello nazionale da Avviso Pubblico ma, accusa l'opposizione, smussato e modificato in maniera tale da renderlo irriconoscibile. È lo stesso presidente della commissione Demetrio Martino ad ammettere che il documento stilato da Avviso Pubblico è servito da ispirazione: "Si tratta di uno strumento importantissimo – ha detto Martino - La nostra città ha bisogno di comportamenti virtuosi sia sostanziali che formali, a seguito anche di quanto emerso dall'inchiesta della Procura della Repubblica 'Fata Morgana". Di diverso avviso quello che ormai è il leader dell'opposizione reggina: il forzista Massimo Ripepi: "Questo Codice è da bocciare – ha tuonato in aula il leader del movimento Pace – La maggioranza ha tolto le tre righe più importanti del documento, quelle che riguardano i rapporti familiari. C'è un limite alla recita. Abbiamo sempre denunciato questo familismo amorale in questa amministrazione". Per il sindaco Falcomatà, invece, il nuovo codice etico è un successo, segno – ha detto alla stampa – di una rivoluzione gentile.

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