Sorpresi a bruciare cavi di rame da destinare al mercato illecito: arrestati

Ai domiciliari due fratelli sopresi in località San Gregorio. Ammonta a mille euro il valore del metallo sequestrato. I reati contestati sono quelli di ricettazione e combustione illecita di rifiuti

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di Redazione
17 aprile 2019
11:55
I cavi di rame sequestrati
I cavi di rame sequestrati

Gli agenti della squadra Volanti, nell’ambito dei servizi disposti con il progetto “Athena”, hanno arrestato due fratelli reggini, V.S. e V.A., di 44 e 47 anni, sorpresi a incendiare cavi di rame. L’arresto risale alla notte del 14 aprile scorso quando i poliziotti sono intervenuti in località San Gregorio, alla periferia nord della città, poiché era stata segnalata una densa nube di fumo proveniente da un torrente sito in quella zona industriale. Giunti sul posto, gli agenti hanno sorpreso i due fratelli mentre incendiavano un ingente quantitativo di cavi di rame, rubati in precedenza, per separare il metallo dalla guaina esterna in plastica con lo scopo di poter recuperare il prezioso metallo così da venderlo illecitamente. Il materiale, che pesava 140 chili e del valore commerciale di mille euro, è  stato sequestrato ed affidato ad un custode giudiziale poiché non è stato possibile stabilirne la provenienza. La Polizia ha inoltre sequestrato l’automobile dei due arrestati e che è servita a trasportare il rame al torrente dove poi è stato incendiato. I due fratelli sono accusati dei reati di ricettazione e di “combustione illecita di rifiuti”.Dopo le formalità di rito e, su disposizione dell’autorità giudiziaria, per i due fratelli sono scattati gli arresti domiciliari. Su disposizione del questore reggino, Maurizio Vallone,  i due fratelli già gravati da numerosi precedenti di polizia, saranno proposti per l’applicazione di una misura di prevenzione personale vista la loro pericolosità sociale.

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