Rito ordinario

Processo Epicentro contro le cosche reggine: 10 condanne e 5 assoluzioni in primo grado - NOMI

Reggono le accuse nei confronti di presunti capimafia, fiancheggiatori e contigui ai quattro clan cittadini. Nel mirino i De Stefano, i Tegano e i Condello di Archi e i Libri di Cannavò

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di Elisa Barresi
6 settembre 2024
15:14

Dieci condanne e cinque assoluzioni: è questa la sentenza di primo grado del processo Epicentro, con rito ordinario. In sostanza ha retto l’accusa a carico di presunti capimafia, fiancheggiatori e contigui alle principali cosche reggine. Tutte realtà in diversi modi riconducibili alle famiglie De Stefano-Tegano-Molinetti e Condello di Archi, i Barreca di Pellaro e Bocale, i Libri di Cannavò, i Ficara-Latella di Ravagnese, Zito-Bertuca e Rugolino di Catona.

Epicentro, la confederazione di cosche a Reggio Calabria

Nelle motivazioni della sentenza in abbreviato, il gup Francesco Campagna aveva sottolineato che «le risultanze processuali documentano l'esistenza di un'ampia confederazione di cosche sul territorio reggino». Nato dalle inchieste, "Malefix", "Metameria" e "Nuovo corso", il maxi-processo "Epicentro" è la prosecuzione dei processi "Olimpia" e "Meta". «Gli inquirenti - si legge sempre nella prima sentenza - hanno compiutamente dimostrato che il controllo delle attività estorsive sul centro di Reggio Calabria fosse appannaggio delle quattro cosche di 'ndrangheta con maggiore peso specifico criminale, nello specifico De Stefano, Tegano e Condello di Archi e della cosca Libri di Cannavò».


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La sentenza: condanne e assoluzioni nel rito ordinario

Ad essere assolti dal Tribunale collegiale di Reggio Calabria presieduto da Silvia Capone gli imputati Maria Carlo, Antonio Esposito, Francesco Vazzana, Timothy Rizzo e Maria Stivilla. Tra i condannati nel rito ordinario di “Epicentro” ci sono Domenico Bruno (14 anni), Salvatore Giuseppe Molinetti (19 anni) Alfonso Molinetti (14 anni) e Giovanni Rugolino.

Associazione mafiosa, estorsioni e danneggiamenti tra le principali accuse sostenute dal procuratore di Reggio Calabria, Giovanni Bombardieri, dall'aggiunto Walter Ignazitto e dal sostituto procuratore antimafia Nicola De Caria.

Condanne nel processo Epicentro ordinario : 
-Molinetti Alfonso cl. 95 condannato per il capo A a 14 anni di reclusione. Escluso l’aggravante del comma 6 dell’art . 416 bis cp . Escluso l’art. 71 del D.lgs 159/11. 
-Molinetti Salvatore Giuseppe cl. 89 condannato per il capo A e H a 19 anni di reclusione. Escluso l’aggravante del comma 6 dell’art . 416 bis cp . Escluso l’art. 71 del D.lgs 159/11. 
-Rugolino Giovanni condannato a 30 anni di reclusione. 
-Bruno Domenico condannato a 14 anni di reclusione.

IN AGGIORNAMENTO

Il tribunale in composizione collegiale ha condannato in solido tutti gli imputati al risarcimento di 500mila euro in favore del Comune di Reggio Calabria e al risarcimento di 100mila euro in favore della Città metropolitana.

La difesa

«Attenderemo le motivazioni per mettere a punto adeguati ed incisivi motivi per il giudizio d'appello – ha dichiarato l’avvocato Corrado Politi difensore di Molinetti insieme all'avvocato Rossana Ursino - Per Alfonso Molinetti cl 95 ero convinto, dopo tre anni di dibattimento ed intensa attività istruttoria, di aver dimostrato l'innocenza dell'imputato estraneo a mio modesto parere ai contesti di ‘ndrangheta oggetto di investigazione. Unica colpa? Portare questo cognome».

Giornalista
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