Presunti maltrattamenti al canile di Mendicino, in aula il 23 aprile

Rinviata la prima udienza del processo sulla struttura fatiscente dove vivevano stipati più di novecento cani. Alla sbarra otto imputati tra gestori e alcuni veterinari
22 febbraio 2018
16:40

Dovranno presentarsi in otto in aula il 19 aprile, gestori della struttura, veterinari di strutture pubbliche e private, per difendersi dalle accuse di una serie di reati connessi alla gestione dei canile di Terredoniche di Mendicino. Gli imputati, accusati, a vario titolo, di reati quali il maltrattamento di animali e l’omissione di atti di ufficio, compariranno davanti al giudice per le indagini preliminari.

 


Il rinvio dell'udienza

«L'udienza è stata rinviata per i soliti cavilli burocratici, ma siamo fiduciosi e siamo certi che il processo andrà avanti anche per altri reati riscontrati» ha detto Paolo Bernini presidente Dpa Onlus e parlamentare del Movimento 5 Stelle presente in tribunale a Cosenza e che negli anni ha tenuto alta l’attenzione sulla questione del canile. «Ci sono trentacinque comuni convenzionati - ha aggiunto - ed è impossibile pensare che questa sia la soluzione al randagismo. Bisogna sterilizzare i cani, non chiuderli nei canili. La situazione, ad oggi, è sostanzialmente invariata».

 

Le indagini

Dalle indagini è emerso che all'interno della struttura, erano presenti circa 900 cani senza i requisiti necessari e in condizione di sovraffollamento che comprometteva il benessere degli animali. Inoltre il canile sorge su un terreno sottoposto a vincolo idrogeologico e i lavori all'interno della struttura sarebbero stati eseguiti senza richiedere l'autorizzazione paesaggistica.

 

Un affare da un milione di euro

«Tra i reati ipotizzati -  sostiene Paola Contursi, legale dell'associazione Dpa Onlus che ha chiesto di costituirsi parte civile - riteniamo ci sia anche la truffa aggravata, perché questo canile usufruisce di erogazioni pubbliche da trentacinque comuni, quindi un danno erariale incredibile. Sarebbe opportuno che i sindaci prendessero atto di questo e si costituissero parte civile. Il business si aggira sul milione di euro all'anno, ciò vuol dire che non conviene far adottare i cani o avviare una campagna di sterilizzazione».

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