Operazione Hydra: 'Voi in Calabria, noi a Roma ma siamo tutti una famiglia'

Spiega il procuratore aggiunto di Roma: ‘I clan mafiosi nella capitale non si limitano a investire, immettere denaro di provenienza illecita, ma i soggetti diventano operativi’
27 ottobre 2015
16:08

‘Voi lì in Calabria, noi qui a Roma, ma siamo la stessa cosa, tutta una famiglia’. Parlava così in una telefonata intercettata Ferruccio Bevilacqua, il "colletto bianco" della 'ndrangheta arrestato stamani a Roma dalla Finanza nell'ambito dell'operazione denominata Hydra, che ha portato al sequestro di ristoranti, bar e immobili in gran parte a lui riconducibili anche a Miami.

 


‘I clan mafiosi a Roma – spiega il procuratore aggiunto della capitale Michele Prestipino durante la conferenza stampa - non si limitano a investire, immettere denaro di provenienza illecita, ma i soggetti diventano operativi in settori criminali come usura, droga ed estorsioni. Roma è una città aperta purtroppo anche dal punto di vista criminale. A Roma vi sono criminalità diverse con forme anche di manifestazione diverse, gruppi più o meno organizzati di tipo mafioso. Non c'è quindi solo un soggetto che investe capitali derivanti da attività criminali, ma anche un altro soggetto che riesce organizzare la stessa cosa nella capitale. Questo elemento è preoccupate: perchè questi soggetti si spostano e creano attività criminali senza perdere il contatto criminale con il Paese d'origine’.

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