L’operazione

Porto di Gioia Tauro, bloccate 40 tonnellate di gas refrigerante dannoso per l’ambiente

Il sequestro è stato effettuato dall'Agenzia delle dogane nell'infrastruttura calabrese. La violazione degli obblighi in materia prevede una sanzione da 50mila a 150mila euro 

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di Redazione Cronaca
7 agosto 2024
11:55
Porto di Gioia Tauro
Porto di Gioia Tauro

L'Agenzia delle dogane e dei monopoli ha bloccato nel porto di Gioia Tauro oltre 40 tonnellate di gas refrigerante dannoso per l'ambiente. L'Ufficio delle Dogane di Gioia Tauro, nel corso di una attività di verifica di operazioni segnalate con elevato profilo di rischio dal Circuito doganale di controllo, ha individuato il carico di oltre 40 tonnellate contenente idrofluorocarburi (Hfc).

I funzionari dell'Agenzia, dopo un primo accertamento sulla dichiarazione di importazione che conteneva indicazioni non conformi rispetto ai prodotti presentati allo sdoganamento - la merce, dichiarata dall'importatore come diclorometano, era in realtà gas fluorurato - hanno verificato l'effettiva natura del carico: per una parte era costituito da 112 bombole di gas refrigerante non ricaricabili per le quali vige il divieto di importazione poiché impattanti sul clima, e, per la restante parte, da 3.377 bombole ricaricabili sottoposte a stringenti quote di accesso al territorio dell'Unione europea.


Dopo aver informato la Procura della Repubblica di Palmi, diretta da Emanuele Crescenti, le bombole contenenti Hfc non ricaricabili sono state sottoposte a sequestro penale d'urgenza, poi convalidato dal Gip. L'Ufficio delle Dogane, in sinergia con il ministero dell'Ambiente e della sicurezza energetica, ha inoltre disposto il sequestro amministrativo delle bombole ricaricabili a causa dello sforamento, da parte della società importatrice, della quota di "F-Gas" ad essa assegnata.

La violazione degli obblighi stabiliti in materia di immissione in commercio di Hfc, rende noto l'Agenzia, prevede, oltre a quella penale, anche l'applicazione di ulteriori sanzioni amministrative da 50.000 a 150.000 euro, per aver contravvenuto alle norme in materia di superamento delle quote assegnate di idrofluorocarburi da immettere in commercio.

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