Reggio, il degrado della piazza dedicata a Luigi Rende - VIDEO

La guardia giurata fu uccisa nel 2007 nel corso di una rapina. Il fratello: «il sindaco Falcomatà intervenga subito o chiederò al prefetto e al ministro Salvini la revoca del decreto di intitolazione»

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di Angela  Panzera
6 luglio 2018
14:48

«Il nome di mio fratello è tra la sporcizia e l’inciviltà. Questa piazza non è più simbolo di legalità anzi è simbolo di illegalità perché dove c’è sporcizia, c’è illegalità». Sono dichiarazioni di delusione e dispiacere quelle rilasciate alla nostra testata da Sabatino Rende, fratello di Luigi, la guardia giurata della “Sicurtransport”, ucciso in via “Ecce homo”, alla periferia sud della città, il 1 agosto del 2007 durante una rapina.  Il piazzale intitolato alla sua memoria, ubicato a due passi dall’ospedale “Morelli”, è in totale abbandono. Luigi Rende negli anni scorsi è stato riconosciuto quale “vittima del dovere” e lo Stato gli ha assegnato la  “medaglia d’oro al valor civile”. Luigi Rende è un eroe reggino. Quel primo agosto di quasi 11 anni fa ha salvato la vita ad un collega, durante l’assalto al portavalori su cui era in servizio. Tutte queste motivazioni avevano indotto il comune di Reggio Calabria ad intitolargli questo piazzale . Il 16 maggio scorso il sindaco Giuseppe Falcomatà, alla presenza del prefetto Michele Di Bari, del questore Raffaele Grassi e di altri rappresentanti delle forze dell’ordine, dei familiari e colleghi, aveva organizzato un cerimonia in pompa magna. Adesso, a distanza di neanche due mesi ci sono cumuli di spazzatura ovunque, escrementi, persino la carcassa di un motorino e gente che mentre porta il cane a fare i bisogni , rovista nella discarica che cittadini incivili hanno creato nel piazzale . Il fratello Sabatino chiede l’intervento immediato di palazzo San Giorgio.

 


La denuncia di revoca del decreto di intitolazione

«È una vergogna. Ci vuole rispetto. Rispetto per me, per la bambina di mio fratello, per sua moglie, per tutta la mia famiglia. L’altro giorno mia madre vedendo le condizioni di questa piazza si è messa a piangere. Quanto deve soffrire ancora mia madre?, si chiede Sabatino Rende. La mia non è una minaccia, ma una questione di rispetto, perché se il sindaco Falcomatà e il comune in generale non provvederanno a pulire immediatamente chiederò al prefetto, e tramite il prefetto al ministro Matteo Salvini, la revoca del decreto con cui è stata assegnata questa piazza. E la pulizia- ci tiene a sottolineare- non deve essere un “contentino” occasionale ma, deve essere costante. Lo si deve a mio fratello e alla cittadinanza che vede in questa piazza un simbolo di  legalità. Oltre alla pulizia devono anche provvedere a installare delle telecamere in modo da rintracciare e sanzionare chi viene qua a creare queste discariche di rifiuti».


Solitudine e silenzio dal comune

Amarezza, solitudine e rabbia. La rabbia per aver perso un fratello a soli 31 anni- che ha lasciato la moglie Angela  e la figlia Sharon-ma, anche per l’indifferenza, il disinteresse  e il silenzio del comune. «Da giorni sto lanciando questo appello tramite il social network Facebook - dichiara Sabatino Rende - all’amminsitrazione comunale ed in particolare al sindaco Falcomatà. Ho inoltrato le foto della situazione in cui versa la piazza; ho chiesto educatamente di intervenire. Ma niente, nessuno mi ha contatto né risposto. Il mio numero ce l’hanno. Quando hanno organizzato la cerimonia mi hanno contattato e adesso?, si chiede. Adesso sono spariti tutti. In tutti questi anni, dalla morte di mio fratello, lo Stato ci è stato sempre vicino. Lo Stato si informa periodicamente di come sta la nostra famiglia. Non capisco il perché lo Stato si debba informare e il comune invece, chiosa Rende, ci ha abbandonato».

 

 

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