Perseo, alla sbarra l’ex assessore provinciale Bevilacqua

A fine maggio si deciderà sul giudizio abbreviato condizionato
di Tiziana Bagnato
8 aprile 2015
11:11

Prima udienza del processo Perseo ieri per Gianpaolo Bevilacqua, uno dei nomi che più stupirono all’indomani della maxi operazione che ha falciato in modo netto la cosca lametina dei Giampà. Bevilacqua era, infatti, all’epoca  vice presidente della Sacal, società di gestione dell’aeroporto di Lamezia Terme,  ed era stato anche assessore provinciale e capogruppo  del Pdl. Secondo l’accusa Bevilacqua «avrebbe fornito un concreto, consapevole e volontario contributo di natura materiale e morale ai componenti delle famiglie Notarianni e Giampà». Ad ottobre, nell’ambito del processo in corso a Catanzaro, il pubblico ministero Elio Romano aveva ottenuto il rinvio a giudizio per estorsione e concorso esterno in associazione mafiosa.


Nell’udienza di  ieri i difensori dell’imputato, gli avvocati Francesco Gambardella e Paolo Mascaro, hanno chiesto il il giudizio abbreviato condizionato. Ad ottobre la richiesta era stata respinta. A breve verrà sentito il titolare del negozio che avrebbe, secondo l’accusa, subito pressioni dall’ex assessore provinciale affinché gli desse a titolo gratuito delle tute sportive per i detenuti del clan Giampà. Un gesto questo che gli sarebbe stato richiesto dai vertici della cosca per intimorire Bevilacqua e ricordargli di essere nelle loro mani. Entro fine maggio il giudice deciderà se concedere il giudizio abbreviato condizionato oppure no.


Tiziana Bagnato

Giornalista
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