BANCO NUOVO | Il Comune di Brancaleone ostaggio della ‘ndrangheta

Ruolo di assoluto rilievo avrebbero avuto i fratello Alati che sarebbero arrivati al punto di irrompere nel corso di una seduta della Giunta Comunale per minacciare il sindaco intimando di assegnare i lavori di manutenzione idrica nel territorio comunale
di M. S.
7 novembre 2017
12:39

Banco Nuovo”, è questo il nome dell’operazione condotta dai carabinieri e della polizia che ha portato all'esecuzione di 50 misure cautelari contro le cosche di ‘ndrangheta attive a Brancaleone, Africo e Bruzzano Zeffirio. Al “Banco nuovo” di Brancaleone in particolare sarebbero affiliati i fratelli Alati, Annunziato, Pietro e Giuseppe, con un ruolo di assoluto rilievo nel condizionamento delle dell’amministrazione comunale.


Figura di spicco è risultata indubbiamente quella di Annunziato Alati, quale gestore di fatto della ditta Tripodi Veneranda e titolare di un’impresa individuale di movimento terra, pulizia strade ed aree verdi, acquedotti e fognature, che attraverso continue e ripetute minacce avrebbe sistematicamente sbaragliato la concorrenza di altri imprenditori del settore, monopolizzando il mercato e aggiudicandosi ogni pubblica commessa.


Il ruolo dei fratelli Alati

Le indagini hanno restituito, impietosamente, l’immagine di un comune, quello di Brancaleone, di fatto ostaggio dei componenti della famiglia Alati e dei loro metodi tipicamente mafiosi: era ben nota anche agli stessi amministratori comunali la forte influenza di Pietro Alati, fratello di Annunziato e impiegato presso l’ufficio tecnico del Comune di Brancaleone, per condizionare, con metodi tipicamente mafiosi, l’affidamento dei lavori in somma urgenza.


Non sono peraltro mancati i tentativi di resistenza degli amministratori, come l’adozione di meccanismi di rotazione tra gli imprenditori destinatari delle commesse comunali: tali buoni propositi, però, si sono infranti contro il clima di terrore imposto dagli indagati, che, ricorrendo a metodi intimidatori tipicamente mafiosi, hanno costretto gli altri imprenditori del settore a rifiutare i lavori che gli amministratori intendevano affidare loro.

L’irruzione nella seduta della Giunta comunale

Di tutte le numerose condotte intimidatorie documentate nel corso delle investigazioni, hanno un valore particolarmente significativo gli eventi del 10 luglio 2014, allorquando i fratelli Annunziato e Giuseppe Alati irruppero nel corso di una seduta della Giunta Comunale di Brancaleone per minacciare apertamente il sindaco e gli amministratori presenti, intimando loro di assegnare i lavori di manutenzione idrica nel territorio comunale ad Annunziato, in esclusiva, senza alcuna rotazione tra le ditte da incaricare e non dando corso alla gara ad evidenza pubblica già indetta.

Giornalista
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