Ucciso e bruciato nelle campagne di Nicotera: padre e figlio alla sbarra

Francesco ed Ezio Perfidio, di 59 e 35 anni, di Preitoni, sono coinvolti nell'indagine sull'omicidio del giovane insegnante Stefano Piperno

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di Redazione
2 marzo 2019
16:16
La vittima, Stefano Piperno
La vittima, Stefano Piperno

Il gip del Tribunale di Vibo Valentia, Giulio De Gregorio, in accoglimento di una richiesta del pm Filomena Aliberti, ha disposto il giudizio immediato dinanzi alla Corte d'Assise di Catanzaro nei confronti di Francesco Perfidio ed Ezio Perfidio, padre e figlio, di 59 e 35 anni, di Preitoni, frazione di Nicotera, coinvolti nell'indagine sull'omicidio di Stefano Piperno, il giovane ucciso a colpi d'arma da fuoco e poi bruciato in auto, il cui cadavere è stato ritrovato il giorno successivo.

 


Nei confronti di Francesco Perfidio, l'accusa è quella di distruzione di cadavere, mentre a Ezio Perfidio viene contestato pure l'omicidio aggravato dai futili motivi. La vittima, di professione insegnante, avrebbe contratto con i due indagati dei debiti per delle cessioni di stupefacente. Prima dell'omicidio, secondo gli inquirenti, vi è stata una lite culminata poi con l'assassinio del giovane, freddato con un colpo d'arma da fuoco esploso al torace il 19 giugno 2018 in una campagna di Preitoni.

 

 

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