'Ndrangheta: per l’omicidio del boss Femia a Roma chiesti due ergastoli

Il nuovo processo d’appello è stato istituito dopo l’annullamento con rinvio disposto dalla Cassazione. La vittima era ritenuta elemento di spicco delle cosche di San Luca

 

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di Redazione
25 febbraio 2019
17:00
Tribunale
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Ripristinare la condanna all'ergastolo già emessa in primo grado nei confronti di Massimiliano Sestito e Francesco Pizzata, accusati di essere componenti della cellula ‘ndranghetista che nel gennaio 2013, in località Castel di Leva, all'estrema periferia di Roma, uccise il boss calabrese Vincenzo Femia È la richiesta di condanna del Pg Antonio Sensale al nuovo processo d'appello istruito dopo un annullamento con rinvio disposto dalla Cassazione. Femia era ritenuto elemento di spicco delle cosche di San Luca, nel Reggino. Per gli inquirenti dietro l’omicidio ci sarebbero stati contrasti maturati nella gestione del mercato della droga nella capitale.

 


In primo grado, Sestito e Pizzata furono condannati in Assise all'ergastolo. I giudici d'appello invece confermarono il carcere a vita per Sestito, riducendo invece a 25 anni di carcere la condanna per Pizzata, al quale riconobbero le attenuanti generiche equivalenti alle contestate aggravanti del 'metodo mafioso' e della premeditazione). È stata poi la Cassazione, nel settembre dello scorso anno, ricorda l’ansa, ad annullare la seconda sentenza, mandando a un'altra Corte d'assise d'appello di rinnovare il giudizio.

 

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