Omicidio avvocato a Melbourne, l’Italia chiede indagini congiunte

A riferirlo è il procuratore nazionale Franco Roberti in un’intervista. Le indagini della polizia australiana si sono subito concentrate sull'uomo d'affari Tony Madafferi, che avrebbe offerto una 'taglia' di 200 mila dollari sulla vita dell'avvocato Joseph Acquaro
di Redazione
21 marzo 2016
09:36

La direzione nazionale antimafia ha chiesto alla polizia australiana di avviare al più presto indagini congiunte sull'omicidio dell'avvocato e noto esponente della comunità calabrese di Melbourne Joseph Acquaro.


Lo ha riferito in un'intervista al quotidiano The Age di Melbourne il procuratore nazionale antimafia Franco Roberti, che ha raccomandato alle autorità locali di agire in modo più incisivo per non perdere la guerra contro la 'ndrangheta, da tempo radicata a Melbourne e altrove in Australia. Acquaro è stato ucciso a colpi di arma da fuoco a distanza ravvicinata nelle prime ore di martedì scorso, mentre tornava alla sua auto dal bar gelateria di cui era comproprietario nel 'quartiere italiano' di Carlton.


 

"Questo è un crimine molto serio e mette in evidenza l'estremo pericolo che la mafia calabrese rappresenta in Australia", ha detto Roberti. "L'assassinio di un professionista, di un avvocato come Acquaro, manda il messaggio più forte agli australiani che la 'ndrangheta è particolarmente forte nel paese. Non credo che le autorità si rendano pienamente conto di quanto diffuso sia il crimine organizzato", ha aggiunto Roberti. E' di importanza critica che gli investigatori australiani comunichino con la direzione nazionale antimafia a Roma e con la procura di Reggio Calabria, ha detto ancora.

 

Le autorità italiane hanno più volte in passato messo in guardia le controparti australiane sui forti legami fra la 'ndrangheta e numerose famiglie criminali in Australia. La richiesta di indagini congiunte sull'omicidio è sostenuta anche dal procuratore del tribunale di Reggio Calabria Nicola Gratteri, riferisce ancora il quotidiano.


Le indagini della polizia australiana si sono subito concentrate sull'uomo d'affari Tony Madafferi, che avrebbe offerto una 'taglia' di 200 mila dollari (135 mila euro) sulla vita dell'avvocato. Acquaro nel corso degli anni aveva difeso in giudizio diversi boss della locale 'ndrangheta fra cui il fratello di Tony, Frank Madafferi, che sta scontando una condanna a 10 anni di carcere per vari reati, fra cui la più grande importazione di ecstasy intercettata al mondo, 4,4 tonnellate nascoste in barattoli di pomodori pelati provenienti dal porto di Napoli. Acquaro aveva poi perduto il favore di Tony Madafferi, che lo avrebbe sospettato di rivelare segreti a un giornalista, Nick McKenzie che indagava sull'Onorata Società in Australia. A metà dello scorso anno la polizia aveva avvertito i due che Madafferi stava cercando di far sorvegliare i loro movimenti, ma Acquaro aveva ignorato il consiglio di accettare misure di protezione. Avvocato difensore di successo, aveva rappresentato molti clienti accusati di gravi reati, ma non è stato mai indagato dalla polizia per coinvolgimento in attività criminali. Acquaro, 54 anni e padre di tre figli, era stato presidente della Camera di Commercio italiana, era nel comitato del Reggio Calabria Club ed era noto per la disponibilità ad aiutare connazionali a risolvere problemi di famiglia e di affari.

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