Oliverio difende la Cittadella: «Non è la Versailles d’Italia, risparmio di 6 mln»

Dopo le polemiche sullo sfarzo della sede della Regione il governatore interviene per rimarcare i vantaggi di una sede unica: nel 2014 si spendevano oltre 15 milioni di euro per i fitti, oggi circa 9
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di Redazione
9 aprile 2018
19:13

Non ci sta il presidente della Calabria Mario Oliverio a passare per il Re Sole perché la Cittadella non è certo «la Versailles d’Italia». Così, come la sfarzosa reggia di Luigi XIV, è stata definita la sede della Giunta e degli uffici regionali ieri sera nel corso della trasmissione di La 7, Non è l’Arena, condotta da Massimo Giletti, che ha affrontato il tema dei vitalizi per gli ex consiglieri regionali.

 


«Negli ultimi giorni - si legge in una nota diffusa dalla Regione - alcuni organi di informazione a livello nazionale si sono interessati della Cittadella della Regione, fornendo dati e cifre assolutamente falsi, definendola in senso spregiativo “la Versailles dell’Italia”. È una vicenda questa che non colpisce la parte politica quanto piuttosto la Calabria ed i calabresi, spesso oggetto di attacchi sulla base di preconcetti pretestuosi e negativi». Dopo aver sottolineato la funzionalità di una sede unica, Oliverio si è concentrato sul vantaggio economico che l’inaugurazione a Germaneto della Cittadella ha consentito.

 

«La differenza di spesa tra il 2014 - afferma il governatore -, quando ancora gli uffici della Regione erano disseminati in 23 sedi, in fitto da privati, e il 2018 dove la Cittadella a regime vede la presenza di poco più di 1800 persone (per come previsto dal documento ufficiale Cpi dei Vigili del Fuoco), si può rappresentare in un risparmio del 42% dei costi complessivi di gestione. Grazie a questa scelta si è ottenuto un risparmio per le tasche dei calabresi di 6 milioni e 466 mila euro che in forma percentuale rappresentano un risparmio di più del 42% verificabile e riscontrabile attraverso la presa visione di documenti pubblici, atti trasparenti, non congetture o informazioni alterate ad arte. Si è passati infatti da 15 milioni 317mila euro del 2014 per la spesa di gestione degli immobili a 8 milioni 851 euro di oggi».

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