Nuovo ospedale della Piana, a Palmi monta la protesta: «Da Oliverio solo promesse»

VIDEO | Cittadini e associazioni sul piede di guerra contro la Regione Calabria: «Dopo 12 anni è arrivato il momento delle risposte. La manifestazione è solo l'inizio»

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di Francesco Altomonte
19 giugno 2019
17:47
Il cantiere dell’ospedale della Piana
Il cantiere dell’ospedale della Piana

«La verità è solo una: noi stiamo pagando con la vita l’inefficienza sanitaria dello Stato italiano. La Calabria è l’ultima regione in Italia per servizi medici ospedalieri». Davide Palaia, componente di Amnesty international, è arrabbiato. Parlare di attesa dopo 12 anni appare ormai riduttivo. A Palmi il rinvio a data da destinarsi dell'inizio dei lavori del nuovo ospedale della Piana sta facendo esacerbare gli animi. Cittadini e associazioni sono sul piede di guerra e chiedono alla Regione chiarimenti sulla ditta che subentrerà alla fallita Tecnis (società che aveva vinto l’appalto) e una data certa sull’apertura del cantiere.

Cittadini contro Oliverio

«Abbiamo chiesto a gran voce di sapere entro 15 giorni le risultanze che si stanno facendo su queste nuove ditte – ha spiegato Stefania Marino, presidente dell’associazione Pro Salus -  È indecente quello che sta succedendo: lo scorso anno, il 10 maggio, il presidente Mario Oliverio era venuto a Palmi a fare una serie di promesse che non sono state mantenute. Un anno dopo abbiamo fatto una splendida e partecipata manifestazione di protesta. Ma i politici a Catanzaro devono sapere che è solo l’inizio: se entro 15 giorni non ci daranno risposte certe ci muoveremo di conseguenza. Intanto, dal punto di vista legale e poi decidendo nuove e più esplicite proteste».


 

E mentre è calato il silenzio sulla nuova struttura sanitaria di Palmi, dai centri del circondario molti politici hanno abbandonato la linea dell’unità rispolverando vecchie logiche di campanile e chiedendo il potenziamento dei presidi cittadini esistenti. Una richiesta al ribasso, quindi, convinti forse che la nuova struttura non vedrà mai la luce. «Noi non siamo contro gli altri ospedali della piana – ha dichiarato Giuseppe Randazzo di Pro Salus – ma nelle altre regioni italiane, dove la sanità funziona veramente, a nessuno verrebbe in mente di investire su strutture che hanno più di 50 anni, ma vengono riconvertiti. Perché non si può investire, ripeto, su ospedali vecchi più di mezzo secolo».

Un'attesa lunga 12 anni

Il tempo passato da quanto il progetto è stato pensato lo renderebbe già “vecchio” rispetto alle nuove tecniche di costruzione. «Ho controllato il progetto iniziale di questo ospedale – ha dichiarato Carmelo Catanzariti, ex medico dell’Asp di Reggio Calabria - nel frattempo è cambiata la filosofia stessa della costruzione di opere del genere». Un’attesa lunga 12 anni, promesse tutte disattese e emigrazione sanitaria continua hanno fatto crescere la tensione. A Palmi, ormai, il tempo della diplomazia sembra essere finito.

 

«Ci stanno mandando al macello solo perché siamo gli ultimi in Italia» ha attaccato Palaia, mentre Randazzo si chiede: «ci sono 170 milioni di euro per aprire un cantiere, famiglie che hanno bisogno di lavoro e un intero territorio che necessità di un vero ospedale, per quale motivo non si iniziano i lavori? Qualcuno ce lo deve spiegare». È ancora più diretta Stefania Marino: «La grande manifestazione del 10 maggio scorso è stato solo l’inizio ricordatevelo, ci vedremo a Roma se non avremo risposte».

 

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