‘Ndrangheta, estorsioni e violenze per il monopolio della consegna merci: tre fermi (NOMI-FOTO)

Colpiti dal provvedimento persone ritenute vicine alla cosca Piromalli di Gioia Tauro. Contestati anche i reati di sequestro di persona, detenzione illegale di armi e lesioni aggravate
16 dicembre 2017
08:46

Nelle prime ere del mattino di oggi, a Gioia Tauro, i militari del Comando Provinciale di Reggio Calabria, collaborati in fase esecutiva dallo Squadrone Eliportato Cacciatori “Calabria” di Vibo Valentia, hanno dato esecuzione ad un fermo di indiziato di delitto emesso dalla Direzione Distrettuale Antimafia reggina nei confronti di tre persone considerate vicine alla cosca di ‘ndrangheta “Piromalli” di Gioia Tauro, in quanto ritenuti a vario titolo responsabili dei reati di tentata estorsione in concorso, sequestro di persona, detenzione e porto illegale in luogo pubblico di armi comuni da sparo, lesioni aggravate ed illecita concorrenza con minaccia e violenza, con l’aggravante di aver commesso il fatto con l’utilizzo del metodo mafioso. Si tratta di Domenico Larosa di anni 27, Vincenzo Larosa di anni 25 e Fabio Sacco di anni 24.

 



Le indagini hanno documentato numerosi tentativi di estorsione compiuti dagli indagati in danno delle società di logistica e trasporto ATRE EXPRESS s.r.l. e G.L.S. s.p.a., mediante reiterate minacce, anche con l’uso delle armi, e ripetute violenze ai danni degli autisti/corrieri delle società di distribuzione merci, allo scopo di impedire le consegne nel territorio di Gioia Tauro e consentire ad una terza società, la Mar.Sal. Srl, di acquisire il monopolio economico nel settore della consegna merci nell’intera Piana di Gioia Tauro.

 

 

Minacciati e sequestrati i corrieri

In particolare le indagini, svolte mediante metodologie investigative tradizionali e con il supporto tecnico di intercettazioni telefoniche ed ambientali, hanno permesso di accertare numerosi episodi delittuosi, ravvicinati nel tempo, in occasione dei quali gli indagati avevano avvicinato gli autisti della ATRE EXPRESS s.r.l., affidataria del servizio di consegna merci in favore di terzi per conto della società G.L.S. s.p.a. per la Provincia di Reggio Calabria, e li avevano minacciati, anche con armi da fuoco, intimando loro di lasciare il territorio di Gioia Tauro, non essendo dipendenti della loro società MAR.SAL. s.r.l.

In un’occasione, gli indagati, in concorso con altri quattro soggetti non identificati, dopo aver condotto uno dei corrieri della ATRE EXPRESS in una zona isolata della Piana di Gioia Tauro, lo hanno privato della libertà per due ore, minacciandolo con una pistola ed imponendogli di non uscire dal veicolo a bordo del quale viaggiava e di non utilizzare il proprio telefono cellulare.

Singolare ed indicativo della metodologia tipicamente mafiosa utilizzata dal gruppo criminale è l’episodio de l9 ottobre 2017 quando gli odierni indagati, in pieno giorno ed in una delle vie più trafficate della cittadina pianigiana di Gioia Tauro,dopo aver bloccato la strada ad un corriere della ATRE EXPRESS, scesi dalle loro autovetture,avevano colpito ripetutamente l’autista del furgone, minacciandolo di tagliargli la gola se non fosse andato via da Gioia Tauro.


Sequestrate quote societarie per 100mila euro

Le indagini, infine, hanno portato anche al sequestro preventivo delle quote societarie e del complesso dei beni patrimoniali facenti parte della MAR.SAL. s.r.l., legalmente rappresentata da R.M. cl. 67, ma di fatto gestita dai fratello Larosa, perché ritenuta lo strumento attraverso cui gli indagati avrebbero inteso realizzare il proprio disegno criminoso consistito nell’acquisire il monopolio nella distribuzione delle merci nell’area della Piana di Gioia Tauro. La stima complessiva dei beni sequestrati ammonta a circa 100 mila euro.


Gli arrestati, al termine delle formalità di rito, sono stati associati alla Casa Circondariale di Palmi.

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