Secondo grado

Intrecci tra ’ndrangheta e impresa, in appello 40 persone per il processo Basso Profilo - NOMI

Il processo avrà inizio il prossimo 11 settembre. Tra gli imputati ci sono i politici Tommaso e Saverio Brutto, l’ex finanziere D’Alessandro, il medico Hasaj, e il “collante” con le cosche Antonio Gallo

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di Alessia Truzzolillo
1 luglio 2024
18:08

Avrà inizio il prossimo 11 settembre il processo d’appello del procedimento Basso Profilo, incardinato dalla Dda di Catanzaro su presunti intrecci illeciti tra le cosche di 'ndrangheta del crotonesi e il mondo dell’imprenditoria.
Dominante in questa indagine è la figura dell’imprenditore Antonio Gallo l’accusa ha definito «soggetto servente alle cosche», un uomo che avrebbe costruito un sistema di società cartiere, ossia esistenti solo sulla carta, il cui unico scopo era quello di «produrre fatture». In primo grado è stato condannato a 30 anni di reclusione.
Imputata anche in appello l’ex presidente dei giovani industriali di Crotone Glenda Giglio assolta in primo grado dall’accusa di concorso esterno in associazione per delinquere semplice aggravata dal metodo mafioso e varie ipotesi di trasferimento fraudolento di valori aggravate dal metodo mafioso. Tra gli imputati anche l’ex finanziere Ercole D’Alessandro (6 anni e 8 mesi in primo grado) accusato di associazione per delinquere semplice aggravata dal metodo mafioso, corruzione, rivelazione e utilizzazione di segreti d’ufficio, traffico di influenze illecite, accesso abusivo a un sistema informatico, false attestazioni o certificazioni, truffa militare.

Il nove settembre tornano sul banco degli imputati anche l’ex consigliere comunale di Catanzaro Tommaso Brutto e il figlio ed ex consigliere di Simeri Crichi Saverio Brutto. Assolti entrambi in primo grado dall’accusa di associazione per delinquere semplice aggravata dal metodo mafioso, rivelazione e utilizzazione di segreti d’ufficio; corruzione, scambio elettorale politico mafioso.
Dovrà affrontare il nuovo processo anche Umberto Gigliotta, condannato a 30 anni, accusato di associazione per delinquere semplice aggravata dal metodo mafioso in veste di promotore poiché quale rappresentante legale di diverse società, creava società fittizie, acquisiva beni di lusso, a mezzo prestanome, attraverso finanziamenti che non venivano onorati.
Così come anche Odeta Hasaj, medico, accusata di diverse ipotesi di accesso abusivo a un sistema informatico.

Quaranta le persone che dovranno presentarsi davanti alla Corte d’Appello di Catanzaro. 


Si tratta di:
Baci Henrik
Banu Elena
Bagnato Antonio Santo
Brutto Saverio
Brutto Tommaso
Caliò Maria Rosaria
Carduccelli Eliodoro
Cerenzia Ilenia
Cirillo Nicola
D’Alessandro Ercole
De Luca Vincenzo
Drosi Antonella
Faldella Santo
Formica Antonello
Gallo Antonio
Gallo Francesco
Giglio Glenda
Gigliotta Umberto
Hasaj Odeta
Lamanna Giuseppe
Leone Andrea
Lerose Francesco
Marinaro Ieso
Mazzei Giovanni
Melino Antonio
Paciullo Liberato
Paonessa Daniela
Posca Raffaele
Rosa Andrea
Rotundo Umberto
Russo Rolando
Servidio Giovanni Lorenzo
Silipo Maurizio
Sinopoli Maria Teresa
Talarico Rosa
Tarantino Matteo
Torcia Luca
Torcia Rosa
Zavatta Alberto
Zavatta Claudio.

Parti civili

Si sono costituiti parte civile in questo processo il Comune di Catanzaro, il Comune di Roccabernarda, la Regione Calabria, la Provincia di Catanzaro, l’Agenzia delle Entrate, il Ministero dell’Economia e delle Finanze, il Comune di Cutro, il Comune di Sellia Marina, il Ministero della Difesa, la Presidenza del Consiglio dei Ministri, il ministero dell’Interno, Paciullo Liberato.

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