Naufraghi al largo della Calabria salvati dalla Guardia Costiera

Tre velisti francesi sono stati travolti dalle onde e costretti a ricorrere alla zattera di salvataggio. Determinante il contributo di un mercantile che si trovava in zona

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28 giugno 2018
12:17

Tre velisti francesi sono stati salvati dalla Guardia Costiera italiana dopo il naufragio della loro barca al largo della Calabria. L'incidente è avvenuto a circa 150 miglia dalle coste ioniche: i tre - due uomini e una donna, tra cui un 91enne, mentre il più giovane dell'equipaggio ha 70 anni - erano a bordo dell' “Abahanna'”, una barca a vela di 12 metri battente bandiera francese, quando sono stati travolti dalla tempesta e costretti a mettersi in salvo sulla zattera di salvataggio.


Da una prima ricostruzione, sembrerebbe che l'affondamento della barca sia stato provocato proprio dalla furia delle onde e dalla grossa quantità d'acqua imbarcata. A ricevere la chiamata di soccorso è stato il Centro di coordinamento marittimo francese attraverso un segnale di emergenza che viene inviato direttamente da bordo tramite appositi trasmettitori satellitari, che la ha subito passata alla centrale operativa della Guardia Costiera a Roma. Questa, a sua volta, ha fatto scattare i soccorsi che si sono rivelati particolarmente complessi sia per la distanza dalle coste sia, soprattutto, per le condizioni proibitive del mare.



È stato fatto così decollare un P-180 del Corpo per individuare l'area del naufragio. Una volta individuata l'area, sono state deviate nella zona un mercantile della Grimaldi Lines, la nave cargo "Spes" battente bandiera italiana, che è riuscita a mettersi in contatto con i tre naufraghi e a recuperarli. I tre sono in buone condizioni di salute e nel pomeriggio approderanno a Salerno, dove era diretta la nave cargo.


«L'elevata professionalità degli uomini e delle donne della Guardia Costiera e l'alta tecnologia impiegata - sottolinea il Comandante generale, l'ammiraglio Giovanni Pettorino - hanno consentito di trarre in salvo tre vite umane» e confermato come il Corpo sia «un'organizzazione di ricerca e soccorso al servizio della collettività». Pettorino ha anche ringraziato il comandante del mercantile Spes e il suo equipaggio «per il prezioso contributo prestato sotto il coordinamento della Guardia Costiera italiana».

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