Il bomber Zerbi poteva essere salvato? Riaperte le indagini (VIDEO)

Ne è convinta la famiglia che è riuscita a far riaprire il caso dalla Procura di Palmi. Nel mirino i sanitari dell’ospedale di Polistena
di Angela  Panzera
28 marzo 2018
12:32

Svolta sulla morte di Francesco Zerbi. “Lupo”, il calciatore originario di Polistena «poteva essere salvato in ospedale». Né è convinta la famiglia che è riuscita far riaprire le indagini dalla Procura di Palmi grazie ad una consulenza del medico Massimiliano Cardamone. L'avvocato Guido Contestabile ha presentato infatti agli inquirenti una super perizia in cui il consulente di parte sostiene che c'è stata una negligenza medica.

 


Ci sarebbero prove che inchioderebbero alle proprie responsabilità i sanitari dell'ospedale di Polistena che hanno avuto in cura il 34enne. Ciccio Lupo Zerbi era molto amato negli ambienti del calcio dilettantistico. Il bomber della Cittanovese era rimasto coinvolto nel 2014 in un terribile incidente sulla Statale Jonio-Tirreno vicino al viadotto Sciarapotamo. Un terribile impatto, probabilmente a causa del manto stradale reso viscido dalla pioggia, che ha coinvolto la piccola utilitaria condotta da Zerbi, una Fiat 500, ed una Peugeot 308 bianca, il cui conducente era rimasto illeso.Il 30 maggio del 2014 Lupo Zerbi è morto, a causa di una emorragia interna, dopo aver subito un secondo intervento chirurgico.

 

Da quel momento la famiglia chiede giustizia. Adesso si è riaccesa la speranza. C'è stata una negligenza medica? A questa domanda tenta di rispondere la Procura di Palmi, guidata da Ottavio Sferlazza che grazie alla consulenza del perito valuterà se ci sono gli estremi per formulare le accuse.

Giornalista
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