Crotone, la quiete dopo il nubifragio. Si lavora per la riapertura delle strade

VIDEO | La situazione rimane comunque sotto stretto controllo da parte dell'unità di crisi istituita in Prefettura che sta monitorando l'evolversi delle condizioni meteo. Dopo il nubifragio di questa notte, si registrano alcuni danni tra il capoluogo e i paesi della provincia

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di Giuseppe Laratta
6 ottobre 2018
13:34

La quiete dopo la tempesta: si potrebbe definire così la situazione attuale su Crotone e provincia, dopo il nubifragio avvenuto nella notte: basta pensare che il 14 ottobre del 1996 – giorno della triste alluvione - cadde meno della metà dell'acqua piovuta in una settimana che nelle scorse ore. Fortunatamente, come appreso, non si sono registrati danni importanti: da evidenziare il crollo di un muro di contenimento su viale Matteotti, già attenzionato nei mesi scorsi, e la chiusura delle strade provinciali 38, 12, 9, 60, 49 (Capocolonna) e 52 (direzione Papanice), sulle quali si sta già lavorando per la riapertura. Ieri sera è stata allestita dalla Croce Rossa un piccola tendopoli all'interno della palestra della scuola “Montessori” per le famiglie evacuate da località Margherita – abitanti delle villette valutate di categoria R4, ovvero in un'area a rischio idrogeologico, per le quali scattò il sequestro lo scorso gennaio e la custodia fu affidata all'ingegnere Giuseppe Germinara del Comune – ma che alla fine non ha ospitato nessuno.

Massima attenzione verso i fiumi

Per tutta la notte è continuato il monitoraggio della situazione da parte dell'unità di crisi istituita in Prefettura – con i lavori ripresi questa mattina alle 9 e che si aggiorneranno per un briefing intorno alle ore 18 di oggi pomeriggio. Da quanto appreso dal prefetto Cosima Di Stani, sono state dislocate le unità dell'Esercito lungo gli argini dei fiumi Esaro, Neto e Tacina, con quest'ultimo esondato e che quindi ha comportato la chiusura della strada statale 106 tra la provincia crotonese e Botricello. L'Esaro è stato attenzionato maggiormente, anche perchè alle prime luci dell'alba la situazione è stata abbastanza critica, tanto da allertare gli abitanti del quartiere Fondo Gesù, situato a ridosso del fiume; fortunatamente non è successo nulla. Cessata la fase intensiva della pioggia, gli argini hanno retto e il livello dell'acqua è calato. L'attenzione questa mattina si è spostata agli interventi sulle strade provinciali ancora interdette al passaggio, poiché le statali sono libere e percorribili. Criticità maggiori in quattro punti: la strada per Papanice, dove sta intervenendo l'Esercito, quella per Capocolonna, Roccabernarda, e la strada che collega Cirò con Umbriatico, dove stanno intervenendo i mezzi della Provincia.


Le famiglie allontanate dalle proprie abitazioni

«E' stata una notte drammatica – ha dichiarato l'assessore comunale Leo Pedace al termine del tavolo di questa mattina in Prefettura – ma la città ha reagito molto bene, al di là di qualche punto di criticità, non abbiamo registrato grandi danni. Tutto ciò che è stato fatto lo si è fatto a scopo precauzionale, per evitare problemi d'incolumità, se non di perdite di vite: abbiamo agito con rapidità nella zona del canale 19, evacuando 95 famiglie (località Margherita n.d.r.), sono stati fatti evacuare alcuni cittadini a Capocolonna, così come questa mattina alle 5, insieme al Comando dei Vigili Urbani, alle forze di Protezione Civile e alle associazioni di volontariato, abbiamo spostato i cittadini che abitano ai piani bassi dei palazzi di Gabbelluccia e Fondo Gesù ai piani alti. E' una situazione che evolve in bene, restiamo fiduciosi seppur in allerta».

 

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Giornalista
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