«Il cittadino deve sentirsi Stato e fare propri i principi di legalità»

Così il procuratore nazionale antimafia Federico Cafiero De Raho alla presentazione delle iniziative per la Settimana della legalità: «Non si parla più di mafia e questo è grave»
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di Redazione
18 maggio 2018
12:43
Federico Cafiero De Raho
Federico Cafiero De Raho

«C'è una carenza nei mezzi di informazione di interesse nel parlare di mafie, di mafie non si parla più, non si legge più nulla sui giornali, e questo è un danno per tutti». Così il procuratore nazionale antimafia, Federico Cafiero De Raho, alla presentazione delle iniziative per la Settimana della legalità in occasione dell'anniversario delle stragi di Capaci e via d'Amelio. «Il 23 maggio è un momento di assunzione di responsabilità. Falcone e Borsellino sono i modelli del nostro lavoro, come organizzarlo nel contrasto alle mafie, a partire dalle indagini patrimoniali. Oggi i magistrati seguono tutti i loro modelli, strumenti di grandi efficaci. La magistratura non si occupa solo di indagini in questo momento; non vi è distretto giudiziario in cui non vi siano incontri con le scuole. Lo Stato siamo noi, il cittadino deve sentirsi Stato e quindi fare propri i principi di legalità. La ministra Fedeli - ha concluso De Raho - è una donna di profonda sensibilità e ci ha consentito di condividere progetti e impegno per la diffusione della legalità. La scuola non è solo insegnamento ma anche formazione».

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