Maestrale

Nuovo Riesame sulla misura cautelare per l’ex presidente della Provincia di Vibo: accolto il ricorso della Dda

Andrea Niglia è attualmente sotto processo per truffa aggravata dalle finalità mafiose in relazione ad un concorso pubblico che l'ha visto assunto al Comune di Zungri

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di G. B.
2 settembre 2024
15:10
L’ex presidente della Provincia di Vibo, Andrea Niglia
L’ex presidente della Provincia di Vibo, Andrea Niglia

Accolto dalla Cassazione il ricorso della Dda di Catanzaro avverso la decisione con la quale il Tribunale del Riesame aveva deciso di annullare la misura cautelare degli arresti domiciliari nei confronti di Andrea Niglia, ex presidente della Provincia di Vibo e già primo cittadino di Briatico, sotto processo per truffa aggravata dalle finalità mafiose nell'ambito dell'operazione denominata Maestrale-Carthago. Una nuova sezione del Tribunale del Riesame dovrà quindi rivalutare la misura cautelare nei confronti di Andrea Niglia nei cui confronti la Dda ha intanto già chiesto nell'aprile scorso la condanna a 6 anni di reclusione nel corso del troncone processuale dell'operazione antimafia che si sta svolgendo con rito abbreviato (la richiesta di pena è quindi già scontata di un terzo per via della scelta del rito alternativo). 

«In particolare il gip distrettuale di Catanzaro aveva emesso l’ordinanza cautelare - ricorda la Cassazione - ritenendo Andrea Niglia, già sindaco del Comune di Briatico e presidente della Provincia di Vibo Valentia, gravemente indiziato di essere stato coinvolto in una procedura illecita di assunzione presso il Comune di Zungri. Da una conversazione intercettata il 30 agosto 2019 tra Filippo Mazzeo, responsabile amministrativo del Comune di Cessaniti, e Francesco Barbieri, elemento apicale del clan di ‘ndrangheta di Cessaniti e del locale di Zungri, Mazzeo aveva riferito a Barbieri di aver sistemato Niglia passandogli le domande per fargli superare in terza posizione il concorso per istruttore direttivo presso i servizi demografici del Comune di Cessaniti. 
Mazzeo aveva riferito a Barbieri che Niglia doveva arrivare terzo a questo concorso, e che poi in questo modo sarebbe stato assunto da altro Comune ed era anche preoccupato perché se poi Niglia avesse messo le risposte giuste a tutte le domande, avrebbe finito per rovinare il piano per il quale nell’unico posto a concorso andasse un’altra persona, al secondo posto finisse altra persona ancora che sarebbe stata così chiamata da un altro Comune ed al terzo doveva finire Niglia. Lo sviluppo successivo degli atti amministrativi consentiva di verificare che l’unico posto a concorso veniva vinto dalla nuora di Mazzeo, Niglia si classificava effettivamente terzo, come concordato, e veniva successivamente assunto dal Comune di Zungri». 


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Giornalista
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