Lamezia, Rocco Mangiardi: 'Non mi fermeranno'

L'imprenditore svela i particolari dell'ultima intimidazione subita, e ribadisce di voler continuare la sua pubblica sfida alle cosche del lametino.
di redazione
6 gennaio 2015
12:00

Lamezia Terme - L'imprenditore Rocco Mangiardi ha denunciato e fatto arrestare i suoi estorsori, poi condannati con sentenza definitiva dalla Cassazione. Una decisione che lo ha costretto a cambiare stile di vita, e a convivere con il timore di essere colpito dagli ndranghetisti, che in vari modi gli hanno fatto giungere messaggi minacciosi. L'ultimo la sera della vigilia di Natale.


"La vigilia di natale, prima della mezzanotte, ero in giardino a fumare quando ho sentito alcuni rumori fuori dal cancello - ha dichiarato Mangiardi al Corriere della Calabria - ho aspettato che quel fruscio finisse e ho aperto il cancello manualmente. A quel punto, ho visto una croce di circa un metro di altezza disegnata con uno spray rosso, sul bidone della raccolta differenziata".



"Appena ho visto la croce – racconta – ho pensato di nasconderla per non allarmare la mia famiglia: così ho girato il bidone verso il muro in modo che almeno nei giorni di festa non fosse messa a repentaglio la serenità familiare. Per due giorni non sono uscito da casa e quando è venuta la tutela a prendermi per andare al lavoro ho detto che cosa era successo. Poi sono andato a fare la denuncia al commissariato ed è venuta la Scientifica per i rilievi. Il loro obiettivo era quello di turbarci ma non ci sono riusciti. Io vado avanti: ho fatto una scelta e non torno indietro".

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