Lamezia: ecco le intercettazioni sulla presunta compravendita di voti di De Sarro

Negli atti dell’operazione Crisalide due degli arrestati conversano tra di loro sui venti mila euro spesi dal futuro presidente del Consiglio comunale
di Tiziana Bagnato
14 giugno 2017
17:43

Diciotto mila euro usati per “le buste” tramite le quali assicurarsi i voti per la propria elezione. Negli atti d’indagine dell’operazione Crisalide c’è un filone che riguarda anche l’elezione al consiglio comunale di Lamezia dell’attuale presidente Francesco De Sarro. La Procura riporta, infatti, un’intercettazione in cui due degli arrestati Nicola Gualtieri e Ivan Di Cello parlano proprio della campagna elettorale e dell’elezione di De Sarro, il cui padre, lo ricordiamo, è stato oggetto di un avviso di garanzia proprio per compravendita di voti in favore del figlio. Negli atti si precisa che la conversazione è antecedente all’avviso di garanzia al padre Luigi.

 


Di Cello Ivan: “ C'è quel De Sarro, comunque.... parlatissimo!”
Gualtieri Nicola: “Novecento voti!”
Ivan Di Cello: “Mai presi in tutta la vita”
Nicola Gualtieri: “Mai....mai successa, una cosa di questa”
Ivan Di Cello: “Le lettere gliel' ha messe a casa”
Nicola Gualtieri: “Cioè, il secondo...tutti quanti che si giocavano il secondo, terzo, quarto, quinto posto, tipo trecento, quattrocento...lui, novecento!”
Ivan Di Cello: “Il top player...”
Nicola Gualtieri: “Proprio....top!”
Ivan Di Cello: “Oh! Ventimila euro di campagna elettorale”
Nicola Gualtieri: “Top!”
Ivan Di Cello: “Compà! Ma tu lo sai che vuol dire ventimila euro di campagna elettorale, diciotto li hai regalati! Diciotto li hai regalati in giro con le buste”
Nicola Gualtieri: “Per forza compà! Uno che prende novecento voti, per forza...come cazzo fai a prendere novecento voti a ventidue anni? a ventitré anni? Quanti anni ha? La prima volta che si candida!”

 

Subito dopo l’avviso di garanzia recapitato al padre, medico in servizio al Giovanni Paolo II di Lamezia, ed indagato insieme ad altre due persone, Francesco De Sarro attraverso i suoi legali affermava di non sentirsi “lambito dalla investigazione penale a carico del genitore Luigi De Sarro pur sconoscendone i contenuti”. Inoltre, Il presidente del Consiglio comunale esprimeva “disappunto per il coinvolgimento del genitore, stimato, integerrimo professionista”.

 

Tiziana Bagnato

 

Giornalista
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