Agguato a Lamezia: regolamento di conti tra rom?

La vittima, Renato Berlingieri, era stato già ferita a colpi di pistola dieci anni fa. Gli inquirenti indagano su possibili collegamenti con l'omicidio del fruttivendolo Berlingieri
di Tiziana Bagnato
23 febbraio 2017
11:33

E’ passato poco più di un mese da quando a Lamezia Terme Francesco Berlingieri, fruttivendolo di etnia rom, è stato ucciso davanti al suo negozio nell’ex comune di Sambiase con modalità che hanno sconcertato perfino gli inquirenti. Ieri sera, sempre a Sambiase, in un rione di case popolari, un nuovo agguato da cui questa volta la vittima è riuscita a salvarsi.

 


Si tratta di Renato Berlingieri, 42 anni, anch’egli di etnia rom. A sparargli solo un uomo che lo ha colpito con quattro colpi all’addome lasciandolo a terra. Immediati i soccorsi. L’uomo non è in pericolo di vita. Ad intervenire sul posto i carabinieri guidati dal capitano Pietro Tribuzio, mentre a coordinare le indagini il pm Giulia Scavello.

 

La vittima aveva diversi precedenti penali contro il patrimonio ed era un sorvegliato speciale di polizia. Dieci anni fa era stato vittima di un altro agguato. Gli inquirenti non escludono che ci possano essere collegamenti con l’omicidio del fruttivendolo in cui rimase ferito anche il nipote di soli otto anni.

 

Le indagini non sono mai passate alla Dia, così come si è vociferato in un primo tempo, perché le ipotesi più accreditate rimangono quelle di un regolamento di conti tra rom, forse anche venuti da fuori città. Ora il ferimento di ieri sera riapre questo scenario in una città abituata al rumore delle pistole più tra le cosche che tra cittadini di etnia rom, che di solito sono legati ad episodi di criminalità spicciola.

 

Tiziana Bagnato

Giornalista
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