La ’Ndrangheta nel mondo tra fiumi di coca e montagne di soldi da riciclare: ecco tutti i Paesi inquinati dai clan calabresi
Infiltrazioni storiche e nuove frontiere. Le inchieste che hanno svelato i tentativi (spesso riusciti) delle cosche di allargare il proprio raggio d'azione in Europa, America e Asia. La droga è il passepartout per ogni tipo di business. Ma c'è molto altro
Germania, summit in pizzeria e maxi sequestri
Locomotiva d’Europa e «polo di attrazione per le organizzazioni mafiose italiane attive prevalentemente a Ovest e a Sud del Paese». La ’Ndrangheta è presente nelle regioni più ricche della Germania, «come il Baden-Württemberg, la Renania Settentrionale-Westfalia, la Baviera e l’Assia». Dal traffico di stupefacenti, i clan nel corso degli anni «hanno cercato di infiltrarsi progressivamente nell’economia legale attraverso l’acquisizione di esercizi commerciali di ristorazione e pizzerie, quale “copertura” di affari illeciti di varia natura». Di più: «Recenti attività investigative, svolte congiuntamente con le autorità tedesche, hanno mostrato che le attività commerciali gestite da elementi collegati alla criminalità italiana sono state utilizzate anche come basi logistiche per “summit” e per la conduzione delle attività illegali». Una delle inchieste chiave del 2023 per comprendere l’infiltrazione delle ’ndrine in Germania è Glicine Acheronte, nella quale «è stata individuata una struttura di ‘ndrangheta, riconosciuta come locale di Papanice, frazione del comune di Crotone, che stando agli atti d’indagine, ha interessi criminali anche in Germania».
Dal Tribunale di Reggio Calabria è arrivata invece un sequestro di beni «nei confronti di tre imprenditori, le cui figure criminali erano emerse nell’ambito dell’operazione “Andrea Doria”, quando era stato disvelato un articolato sistema di frode fiscale, realizzata nel settore del commercio di prodotti petroliferi, imperniata su fittizie triangolazioni societarie, finalizzate ad evadere l’Iva e le accise».
Il provvedimento giudiziario, ammontante ad un valore complessivo di oltre 80 milioni di euro, ha riguardato l’intero compendio aziendale di 20 imprese, 3 delle quali con sede in Germania, attive prevalentemente nei settori del trasporto merci su strada, del commercio di prodotti petroliferi e del trattamento e smaltimento di rifiuti non pericolosi.
«Recentemente – sottolinea la Dia – sembrerebbe che anche la ‘ndrangheta crotonese e cosentina si sia insediata nel florido territorio tedesco per infiltrarsi nel settore economico. Al riguardo si segnala che il 5 giugno 2023, nell’ambito dell’operazione “Gentleman 2” della Dda di Catanzaro, si è rilevato che le ‘ndrine Forastefano-Abbruzzese, operanti nell’hinterland dell’alto Jonio Cosentino, erano attive anche in Germania mediante dei “coriglianesi”, che si erano stabiliti in loco, i quali, risultavano pienamente inseriti nel panorama del narcotraffico internazionale. In particolare uno di essi, titolare di una pizzeria a Francoforte, garantiva l’appoggio logistico agli affiliati ogniqualvolta questi si recavano in Germania per discutere di persona dei loro affari illeciti».
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