Randagismo, D’Ippolito (M5s): «Scura intervenga nella realizzazione dei canili. Diversi comuni nel caos»

Il deputato pentastellato sul fenomeno dilagante in Calabria chiede l'intervento del commissario alla Sanità: «Dal Pollino allo Stretto vi sono comuni miopi benché pieni di cani vaganti affamati e non sterilizzati. Il problema viene solitamente risolto con l'avvelenamento criminale»

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di Redazione
1 ottobre 2018
12:26

Una delle emergenze lanciate dalla Commissione ambiente con a capo il deputato M5s, Giuseppe d’Ippolito, è quella del dilagante randagismo in Calabria. «Il commissario Massimo Scura agisca subito sulla mancata realizzazione dei canili - ha affermato il deputato - avendo decretato quasi un milione di euro per costruirne a norma. Se necessario, nomini dei commissari ad acta». Lo stesso incalza: «Non si possono finanziare tali strutture necessarie ignorando la realtà. Mentre la burocrazia sanitaria si concentra su concorsi e avvisi pubblici a un anno dalle prossime elezioni regionali, salvo possibili terremoti nell'amministrazione di Mario Oliverio, dal Pollino allo Stretto vi sono comuni miopi, benché pieni di cani vaganti, affamati e non sterilizzati. Ciò, che sembra non preoccupare le aziende sanitarie della Calabria e diversi sindaci, anche oliveriofili, è estremamente pericoloso per l'essere umano, il quale non di rado risolve con l'avvelenamento criminale degli animali». 

 


Prosegue il deputato 5stelle: «La situazione non è più sotto controllo, per cui Scura non può voltare lo sguardo come nulla fosse. Esistono canili stracolmi e con costi significativi per i comuni, molti dei quali, dissestati o in difficoltà finanziarie, ricorrono d'ufficio a gestori privati. Tra questi uno è stato da poco arrestato nell'ambito di un'inchiesta antimafia in provincia di Reggio Calabria. A Lamezia Terme, invece, secondo quanto mi è stato segnalato, Multiservizi avrebbe consentito l'accoppiamento di cani non sterilizzati, con una crescita esponenziale di quelli ospitati nel canile cittadino, che ora ne conterebbe circa 590, contro i 250 consentiti. Lì il municipio - continua D'Ippolito - aveva deliberato risorse per ampliare e adeguare la struttura, ma ad oggi non si hanno notizie del loro preciso utilizzo. Da quando Lamezia Terme è commissariata, l'unica attività sembra stata, dopo sollecitazioni degli animalisti, l'avvio di adozioni, ma in carico a due sole associazioni iscritte all'Albo regionale. In tanti altri comuni della regione c'è il caos totale. I calabresi pagano le tasse e dunque devono avere risposte rapide e concrete».

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