In aula

Inchiesta “Narciso”, il Gom di Reggio Calabria parte civile nel processo agli ex vertici del reparto di Oncologia

Il pm sollecita la riqualificazione di uno dei reati contestati: da abuso d'ufficio a peculato per distrazione. Correale chiede di rilasciare dichiarazioni spontanee nella prossima udienza. Respinte 4 costituzioni di parte civile su dieci

di Elisa Barresi
8 ottobre 2024
21:37

Ha preso il via al Tribunale di Reggio Calabria il processo che vede imputati, tra gli altri, l’ex primario del reparto di Oncologia del Gom Pierpaolo Correale e il suo vice Rocco Giannicola. Dopo due rinvii oggi si è svolta l’udienza preliminare presieduta dalla dottoressa Margherita Berardi. Una prima udienza per accogliere la costituzione delle parti civili che, come avevamo anticipato, ha visto oltre al Gom, la richiesta di una decina di famiglie dei pazienti interessati dall’inchiesta e parenti delle vittime.  

Diverse sono state le contestazioni della difesa. Nonostante ciò, dopo due ore di Camera di Consiglio, solo 4 costituzioni di parte civile non sono state accolte per mancanza dei requisiti. Il pm ha, inoltre, chiesto riqualificare una delle contestazioni sollevate dall'accusa da abuso d’ufficio, reato superato dalla riforma Nordio, in “peculato per distrazione”.


Il nuovo reato prevede che «il pubblico ufficiale o l’incaricato di un pubblico servizio che, avendo per ragione del suo ufficio o servizio il possesso o comunque la disponibilità di denaro o di altra cosa mobile altrui, li destina ad un uso diverso da quello previsto da specifiche disposizioni di legge o da atti aventi forza di legge dai quali non residuano margini di discrezionalità e intenzionalmente procura a sé o ad altri un ingiusto vantaggio patrimoniale o ad altri un danno ingiusto, è punito con la reclusione da sei mesi a tre anni».

I due medici sono a processo perché, secondo l’accusa, «in concorso tra loro con più azioni del medesimo disegno criminoso somministravano ai pazienti presi in carico medicinali imperfetti. In quanto somministrati per indicazioni terapeutiche non previste dall’autorizzazione immissione in commercio degli stessi. Con posologia diversa da quanto prevista dall’Aic in assenza dei presupposti fattuali e normativi tali da giustificare un ricorso a tali farmaci in regime di off label. O per uso compassionevole e in assenza di protocolli clinici sperimentali autorizzati».    

Il dottore Correale ha chiesto di rilasciare delle dichiarazioni durante la prossima udienza, fissata per giorno 11 novembre.

Giornalista
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