Il servizio della tv cinese smentisce i detrattori della missione ‘La Calabria in China’

Il corsivo di Fortebraccio 2.0
di Redazione
9 dicembre 2015
15:37

Toh? Ora ci si mette anche la televisione di Stato cinese a smentire la versione del Fatto Quotidiano. Non sono bastati l’editoriale di quel comunista del direttore de Lacnesw24.it, il reportage de L’inviato speciale di LaC che aveva dato la parola alle aziende andate in Cina smentendo la fantasiosa ricostruzione giornalistica, la quale,  parlava di assenza di prodotti nella Missione della Cina, è di poche ore fa un video della TV cinese che sbugiarda i detrattori di mestiere e i loro satelliti. Vuoi vedere che i potenti trascorsi comunisti del direttore di Lacnews24.it hanno coinvolto anche il Governo cinese? Sicuramente sarà così,  sembra infatti che, Motta, vicino al Pd, erede dei DS-PDS-PCI,  abbia attivato una cellula dormiente di comunisti italiani in esilio al confine tra Mongolia e Russia in attesa della fine del renzismo e, da lì, abbia contattato le autorità cinesi, affinché gli scaffali della missione Calabria in China venissero riempiti della merce mai arrivata in Pechino.  Come è stato possibile? Nel video del TG cinese, infatti la merce sembra esserci. Sembra che in soccorso sia arrivato un ordine del comitato centrale del partito cinese. Ma come saranno arrivati a contattare il compagno Xi Jinping, segretario generale del partito comunista cinese? Sul punto si hanno poche certezze. Sembra che Motta abbia mandato un messaggio ad Adamo, il quale a sua volta sembra che abbia attivato D’Alema, ma secondo autorevoli fonti, la questione è stata risolta da Giovanni Varca, storico autista di Oliverio e vecchio militante del PCI di San Giovanni in Fiore detta anche la Stalingrado della Sila.  Alla fine l’unica merce mancante sono stati i fichi di Marano, ma il mistero è stato risolto da un’inchiesta interna del PCC: sembra che i fichi di Marano, buonissimi, siano serviti a soddisfare la voglia della giovane moglie incinta del comandante delle guardie doganali dell’aeroporto di Pechino. Il governo cinese ha poi deliberato un embargo all’azienda Callipo, storico importatore di Tonno dall'oriente. Da oggi per Callipo niente più Tonno, solo baccalà dall’oriente. 


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