Gratteri: ‘Stop ai contributi pubblici ad associazioni fantasma’ VIDEO

'Invito politici ed enti locali a non erogare più denaro pubblico ad associazioni che nascono dal nulla'. Sono queste le dichiarazioni di Nicola Gratteri, procuratore aggiunto del Tribunale di Reggio Calabria in un’intervista a Qn e nel corso del premio
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di Redazione
31 agosto 2015
10:32

«Non si può fare dell’antimafia un mestiere. Invito politici ed enti locali a non erogare più denaro pubblico ad associazioni che nascono dal nulla. Ci sono casi di soggetti che hanno ricevuto importi che sfiorano il milione di euro di contributi. Gente furba che si fa vedere vicino a magistrati e vittime di mafia ma che, in realtà, non ha mai prodotto nulla. Persone che ottengono la legittimazione tenendo incontri nelle scuole e magari relegano nell’ombra chi, davvero, i crimini di mafia li ha vissuti sulla propria pelle».

 


«Invece che fare incontri molto spesso inutili nelle scuole, si assumano insegnanti, iniziando dai territori ad alta densità mafiosa. Si dia modo ai ragazzi di fare il tempo pieno, anziché rimandarli a casa, col rischio che si nutrano di cultura mafiosa».

 

Il governo nella lotta alla mafia «ha fatto piccole cose, come l’inasprimento delle pene nel 416 bis ma si può fare molto di più. A gennaio, come presidente della Commissione per le proposte normative sul contrasto alla mafia ho presentato un pacchetto composto da 150 articoli, pronto per essere discusso in Aula, ma non capisco perché non vada avanti. Il Parlamento è un po’ come un lavandino otturato: troppe cose che si fermano in un imbuto».

 

Il magistrato ha ribadito gli stessi concetti anche a Camigliatello nel corso del premio "Stelle del Sud" che sulla sua posizione ha affermato: «Da qui a breve si libereranno i posti di Procuratore della Repubblica in sedi importanti come Catanzaro, Catania, Caltanissetta, Bologna e Genova. Io farò domande per tutte queste sedi ma è chiaro che preferirei restare in Calabria, la regione che ho scelto quando ho cominciato a fare il magistrato e ho deciso di andare a Locri».

 

Ha poi ribadito che l'antimafia per "aggredire" il mercato globale della cocaina avrebbe bisogno anche dell’'Onu che «organizzata diversamente, potrebbe consentire di risolvere, a livello mondiale, il narcotraffico di cocaina e per svolgere un ruolo concreto in questo senso, si deve sporcare le mani e i piedi e andare nei paesi in cui viene prodotta la cocaina, Colombia, Bolivia e Perù. Solo così si può sconfiggere questo male planetario, altrimenti si fanno solo chiacchiere».

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