Mezzi rubati e venduti on line: sgominata la banda dei furti nei cantieri autostradali

NOMI | Sette arresti e due obblighi di dimora. È questo il bilancio dell’operazione condotta dalla Polizia stradale e coordinata dalla Procura. Tra le accuse associazione a delinquere, furto e riciclaggio

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di Redazione
6 dicembre 2018
11:40
La conferenza stampa a Vibo
La conferenza stampa a Vibo

Due obblighi di dimora e sette arresti. Questi il bilancio dell'operazione della Polizia Stradale coordinata dalla Procura di Palmi. Gli arrestati sono: Antonio Panzitta di Rombiolo (Vv); Pasquale Napoli di Melicucco (Rc); Gaetano Rao di Rosarno (Rc); Salvatore Schiavone di Nicotera Marina; Rocco Pesce di Rosarno, Vittorio Schiavone di Brescia, Rocco Minzotero di Cinisello Balsamo (Mi). Obbligo di dimora ad Antonio Zangari, 46 anni di Laurena di Borrello e a Angelo Navarra di Rombiolo. Sono accusati di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di furti di escavatori e camion, oltre al reato di riciclaggio. 

 


I furti sono stati commessi ai danni delle ditte impegnate nei lavori di sub-appalto sull'autostrada. Buona parte dei mezzi di cantiere rubati venivano venduti online. L'organizzazione, secondo quanto riferisce la Polizia stradale, dimostrava, in particolare, una particolare spregiudicatezza nell'utilizzo di internet, che serviva per postare immagini e descrivere le caratteristiche dei mezzi provento dei furti, con l'attivazione di un giro vorticoso di contatti anche all'estero.

L'indagine che ha portato agli arresti ha preso avvio dal furto di un escavatore commesso nel marzo del 2016 all'interno di un cantiere dell'autostrada Salerno-Reggio Calabria. L'attività investigativa che ne é scaturita, con l'utilizzo delle immagini registrate dalle telecamere del sistema di videosorveglianza, ha consentito di ricollegare al furto un'autovettura risultata nella disponibilità di uno dei promotori del gruppo criminale. Le successive indagini hanno portato all'individuazione di un gruppo di persone che, a vario titolo e con ruoli differenti, erano dediti ai furti di escavatori, Bobcat e pale meccaniche, all'interno sia di cantieri che di locali privati.
I mezzi venivano poi taroccati nei dati identificativi, con la falsificandone dei documenti. Il raggio d'azione dell'organizzazione criminale partiva dal litorale tirrenico vibonese per poi estendersi nella Piana di Gioia Tauro e giungere fino al nord Italia, ed in particolare nel circondario di Brescia e Milano. Le indagini ed i controlli della Polizia stradale hanno portato, in un'occasione, al ritrovamento di quattro mezzi di cantiere rubati che erano stati nascosti all'interno di un autoarticolato, partito da Brescia e fermato in autostrada nel vibonese, la cui destinazione era il rosarnese, dove i mezzi sarebbero stati taroccati.

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