FALSI INFERMIERI, IL TRIBUNALE DI COSENZA CONDANNA 26 PERSONE

Hanno lavorato grazie a diplomi e curricula taroccati da una stamperia di Napoli. Otto di loro dovranno restituire gli stipendi percepiti dal 2000 in poi
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19 luglio 2014
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COSENZA - Titoli di studio e carriere professionali artefatte. Si è chiuso con ventisei condanne il processo ai falsi infermieri scoperti dai carabinieri cinque anni fa. I paramedici - settanta le persone indagate nell’ambito dell’inchiesta “Gutemberg” - operavano soprattutto in cliniche private della provincia di Cosenza, in particolare della costa Tirrenica, convenzionate con il servizio sanitario nazionale. Una decina gli infermieri assunti dagli ospedali civili. I falsi paramedici, questa l’accusa, avrebbero letteralmente “costruito” i diplomi, i curricula di studio e quelli di lavoro. Merito di una tipografia individuata a Napoli dal nucleo anti sofisticazioni dei carabinieri. Nella stamperia venivano taroccate le pergamene di istituti e scuole di formazione realmente esistenti. Falso e truffa i reati contestati. Il giudice delle udienze preliminari aveva rinviato a giudizio 44 dei 70 indagati. Il tribunale di Cosenza ha condannato i 26 imputati, processati con il rito ordinario, a pene comprese tra i 5 mesi e i due anni di reclusione. Per otto di loro, oltre alla perdita dei titoli falsamente attestati, il giudice ha disposto la restituzione degli stipendi percepiti dal 2000 in poi. Un danno economico, secondo il Tribunale, pari al oltre dieci milioni di euro.           

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