Processo Golgota

Droga, armi ed estorsioni a Isola Capo Rizzuto: pene severe anche in appello per gli esponenti delle cosche Arena, Nicoscia e Mannolo

NOMI | L’inchiesta, costola delle indagini Jonny e Tisifone, mira a far luce su un ampio spaccato criminale della provincia crotonese. I dettagli della sentenza

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di Alessia Truzzolillo
17 ottobre 2024
18:59

Regge anche in appello l’impianto accusatorio del procedimento denominato Golgota, istruito dalla Dda di Catanzaro e che contempla reati come associazione di tipo mafioso, estorsione, porto e detenzione illegale di armi e munizioni, associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti.

L’inchiesta “Golgota” – coordinata originariamente dai sostituti procuratori Paolo Sirleo e Domenico Guarascio – è la costola di altre due importanti indagini sulla criminalità organizzata a Isola Capo Rizzuto: “Jonny” e “Tisifone”. Al centro delle indagini, condotte dalla Polizia, gli esponenti della cosca di ‘ndrangheta Arena-Nicoscia di Isola Capo Rizzuto ma anche quelli della famiglia Mannolo, appartenenti al ceppo dei “pecorari” attivi, in particolare, nel territorio di San Leonardo di Cutro. L’indagine ha unito le risultanze investigative di due distinti filoni che poi, nel corso del tempo, si sono intrecciati consentendo di far luce su un ampio spaccato criminale del territorio della provincia crotonese.


La sentenza

La Corte d’Appello – Alessandro Bravin presidente, Maria Rosaria di Girolamo e Assunta Maiore a latere – ha rideterminato le condanne nei confronti di Gerolamo Ferrini, sette anni (7 anni e 8 mesi in abbreviato); Fiore Macrillò, 11 anni e quattro mesi (13 anni in abbreviato); Fabio Mannolo, nove anni e sei mesi (10 anni e 10 mesi in abbreviato); Rocco Mannolo, 19 anni e 10 mesi (20 anni in abbreviato); Rocco Marchio, quattro anni e 4 mesi e 18mila euro di multa, revocate le statuizioni civili a suo carico (9 anni e 4 mesi in abbreviato); Santo Vittimberga, 13 anni un mese e dieci giorni (13 anni e nove mesi in abbreviato); Salvatore Cappa e Caterina Gaetano, esclusa l’aggravante mafiosa la pena è ridotta a due anni e otto mesi di reclusione ciascuno (3 anni e 6 mesi ciascuno in abbreviato); Marco Cenerini, un anno e due mesi e 2.800 euro di multa, previo riconoscimento della continuazione con un’altra sentenza (6 anni in abbreviato); Alfonsina Giardino, tre anni, due mesi e 12mila euro di multa (4 anni e 8 mesi in abbreviato); Angela Nicastro, due mesi e 20 giorni e 600 euro di multa (1 anno, 4 mesi e 8mila euro di multa in abbreviato); Ivan Stramandinoli, due mesi e 20 giorni e 600 euro di multa (2 anni e 10mila euro di multa); Marco Zedda due mesi e 20 giorni e 3.333 euro di multa (6 anni e 8 mesi).

Assolti Francesco Mannolo (2 anni e 10mila euro di multa in abbreviato) e Natale Ribecco (4 anni e 18mila euro di multa in abbreviato).

Confermate le condanne nei confronti di Antonio Manfredi, 2 anni e 4 mesi; Salvatore Arena, 13 anni e 4 mesi; Carmine Astorino, 6 anni e 8 mesi; Giovanni Greco, 13 anni e 4 mesi; Antonio Sestito, 20 anni; Martino Tarasi, 10 anni; Giuseppe Timpa, 16 anni e 4 mesi; Valerio Carpino, 3 anni e 4 mesi; Raffaele Gualtieri, 6 anni e 8 mesi e 28mila euro di multa; Mirko Iannone, 18 anni; Danilo Lo Scavo, 2 anni, 4 mesi; Giuseppe Macchione, 5 anni, 5 mesi; Francesco Macrillò, 16 anni; Giuseppe Mancuso, 4 anni e 8 mesi; Antonio Manfredi, 2 anni e 4 mesi; Giuliano Mannolo, 20 anni; Ivan Mannolo, 13 anni e 2 mesi; Salvatore Martino, 4 anni, 8 mesi; Lucia Mirielli, 2 anni; Antonio Nicoscia, 20 anni; Giacomo Pacenza, 4 anni, 8 mesi; Claudio Santo Papaleo, 20 anni; Leonardo Passalacqua, 16 anni e 8 mesi; Fabio Procopio, 12 anni e 8 mesi; Emanuel Ribecco, 7 anni e 4 mesi; Domenico Riillo, 8 anni e 4 mesi; Francesco Riillo, due anni; Mirko Scarpino, 11 anni e 10 mesi; Ida Maria Scerbo, 4 anni; Antonio Vasapollo, 6 anni e 8 mesi.

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