Bimbi uccisi dal treno, il dolore del padre di Lorenzo e Gilla: «Non si può morire così»

Pietro Pipolo, ancora profondamente scosso per la tragedia di Brancaleone, ha deciso di rompere il silenzio: «Con la necessaria prevenzione e diligenza da parte degli enti competenti, il buon senso e l'attenzione la tragedia si sarebbe evitata. Il tratto dev'essere messo in sicurezza subito»

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di Redazione
18 agosto 2018
15:11

Pietro Pipolo, il padre di Lorenzo di 12 anni e Gilla di 6, travolti e uccisi da un treno a Brancaleone  mercoledì 8 agosto, mentre si trovavano in vacanza con la madre Simona Dell'Acqua e stavano attraversando l'unico binario per raggiungere il mare, ha deciso di rompere il silenzio.

Ancora distrutto dal dolore causato dalla tragedia che lo ha privato dei suoi figli, spiega: «Se ci fosse stata la necessaria prevenzione e diligenza da parte degli enti competenti, il buon senso e l'attenzione che ciascuno di noi si aspetta dalle istituzioni la tragedia si sarebbe evitata. Il tratto dov'è avvenuta la tragedia dev'essere messo in sicurezza subito. L'amore tra la madre Lorenzo e Gilla era viscerale, – aggiunge – come dimostra il tentativo estremo di Lorenzo di salvare la sua sorellina e lo stesso ha fatto con loro mamma Simona prima dell'impatto con il regionale proveniente da Catanzaro».


 

«Solo qualche giorno dopo la tragedia – racconta il padre – ti rendi conto di quanto successo. Inizi a cercare Lorenzo e Gilla nel quotidiano ma non ci sono. Con il primo, si andava a vedere la Juventus all'Allianz Stadium sin dalla sua apertura nel settembre 2011; era un bambino vivace, buono, responsabile e maturo. La seconda, nonostante l'autismo, aveva una gran voglia di vivere, si faceva volere bene, socializzava molto, era tutt'altro che chiusa. Stava facendo molti progressi e iniziava a parlare. Aveva una grande passione per la musica, le piaceva disegnare ed era affezionata a una borsetta: quando andava da qualche parte, le piaceva farsi dare un oggetto da conservare come ricordo. Lorenzo e Gilla erano molto legati ai loro nonni, erano sempre a pranzo da loro.

La sorella maggiore Benedetta è in attesa di riabbracciare la madre. Questa brutta tragedia – rivela il genitore – ha purtroppo colpito la nostra famiglia: dobbiamo farci forza».

 

In merito all'accaduto, la società Tossani, specializzata nella tutela dei diritti dei danneggiati, chiederà alla magistratura inquirente e requirente del luogo di competenza di fare piena luce su quanto avvenuto e di ottenere il giusto conforto per un padre ora distrutto.

«È inaccettabile - spiega lo Studio Tossani - che nel 2018 si debbano attraversare i binari per andare a trascorrere qualche ora in spiaggia. Perchè i sottopassi sono inagibili e inservibili? Il treno e il sistema frenante erano a norma? Il macchinista ha fatto il possibile per evitare l'investimento? Sono state correttamente applicate le norme in materia di sicurezza, con l'esatta collocazione degli appositi cartelli segnalatori? Ci occuperemo dell'assistenza legale alla famiglia e seguiremo passo dopo passo lo sviluppo delle indagini eventualmente partecipando, nel rispetto della legge, anche con indagini difensive specifiche e perizie cinematiche».

 

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