“28 anni fa mi negarono anche l’ultimo saluto a Denis”

Lo sfogo di Donata Bergamini che in occasione della riesumazione della salma del fratello denuncia l'allontanamento della famiglia all'epoca dei fatti
di Tiziana Bagnato
13 luglio 2017
14:36
La tomba di Denis Bergamini
La tomba di Denis Bergamini

“Per colpa di qualcuno torturato nella vita e nella morte. Per colpa di qualcuno non ho potuto baciare mio fratello quel 18 novembre perché mi dissero che si era salvato solo il viso. Per colpa di qualcuno quando fecero la prima autopsia nel 1990 non mi permisero neppure di varcare il cancello del cimitero”.


Donata Bergamini, sorella di Denis, il calciatore del Cosenza ritrovato morto sulla 106 nei pressi di Roseto Capo Spulico nel 1989, in occasione della riesumazione della salma sfoga il suo dolore in un post su facebook e denuncia di non avere nemmeno potuto dare un bacio al fratello all’epoca dei fatti.



“Con la seconda autopsia – aggiunge - mi è stata data la possibilità dopo 28 anni di vedere con i miei occhi il corpo di mio fratello e di non abbandonarlo mai sino a quando non è stato riportato nuovamente nella sua piccola reggia colorata di rosso e blù”.

 

Le foto della riesumazione

Donata Bergamini ha poi pubblicato anche alcune foto della riesumazione . Nella prima si vede la rottura dei mattoni della tomba che custodiva il corpo di Denis. Uno squarcio in cui emergono nitidi i colori rosso e blu dei gadget del Cosenza in cui la bara era stata avvolta. Nella seconda si vede, invece, proprio la bara di legno chiaro e sul coperchio la maglia numero otto che Denis indossava e diverse sciarpe e drappi della squadra. Tutto intonso, come se Denis fosse morto ieri. “Ovunque con i suoi colori” scrive Donata.

 


Tiziana Bagnato

Giornalista
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