Il cartello in zona Calamizzi. Nel Comune forse qualcuno crede che i cittadini possano decidere di fare un bagno dei liquami?
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Al Comune di Reggio Calabria c'è qualcuno che pensa seriamente che i reggini possano decidere di fare un bagno nei liquami. Non c'è altra spiegazione a leggere il cartello con cui è stato segnalato un tombino rimasto aperto in zona Calamizzi, a pochi passi da una nota palestra e gli uffici della Dia: "Attenzione, divieto di balneazione". Come se qualcuno volesse davvero entrarvi dentro e fare un bel bagno. E va bene che fra rifiuti organici mai raccolti e cronica carenza idrica gli odori che si respirano sono sempre più simili ad un fetore, però questo è davvero troppo. Non esisteva un cartello diverso o modalità differenti per effettuare una simile segnalazione? A meno che, nella città in cui tutto è possibile, chi ha scelto il cartello non sia qualcuno che creda ancora all'esistenza delle tartarughe ninja.