La decisione

Denaro a Petrini per superare il concorso in magistratura, archiviato il procedimento penale

Lo ha disposto il gip di Salerno. Per il giudice, l'ex presidente di sezione della Corte d'Appello di Catanzaro «non avrebbe avuto alcun ruolo nella corruzione»

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di Luana  Costa
5 agosto 2024
22:05
Marco Petrini
Marco Petrini

Il gip del Tribunale di Salerno ha disposto l'archiviazione di un procedimento penale a carico di Marco Petrini, ex presidente di sezione della Corte d'Appello di Catanzaro accusato in concorso con l'imprenditore Luigi Fazio, con la moglie Rosanna Sangermano e sua figlia Cinzia Fazio dei reati di corruzione, sequestro di persona, minaccia e lesione in relazione ad un presunto accordo corruttivo che sarebbe stato stretto dal giudice e dall'imprenditore finalizzato ad ottenere il superamento del concorso in magistratura e l'abilitazione alla professione forense della figlia dietro il pagamento di una somma di denaro.

60mila euro per superare i concorsi

L'indagine trae origine dalle dichiarazioni rese da Francesco Stilo, nell'ambito di un diverso procedimento penale, il quale avrebbe riferito del pagamento di una somma di denaro all'ex magistrato, difeso dall'avvocato Francesco Calderaro, del valore di 55mila, 60mila euro da parte dell'imprenditore per consentire alla figlia il superamento dei due concorsi. Circostanza nei fatti mai verificatasi e che avrebbe poi condotto ad azioni intimidatorie per ottenere il recupero degli importi già versati.


Procedimenti riuniti

Episodio già finito agli atti di un altro e diverso procedimento, pendente dinnanzi al Tribunale di Lamezia Terme, nato dalla denuncia sporta da Anna Paola Stilo, sorella di Francesco Stilo, nei confronti di Luigi Fazio, Rosanna Sangermano e Cinzia Fazio per i reati di sequestro di persona, lesioni e minacce e, infine, riunito nel procedimento oggi archiviato dal gip del Tribunale di Salerno in accoglimento delle memorie difensive e delle argomentazioni proposte dalla procura.

Millantato conoscenze

«Pienamente condivisibili - scrive il giudice - dal momento che in uno all'anomalo comportamento e alle plurime contraddizioni riscontrate nelle dichiarazioni rese da Paola Stilo, l'analisi delle conversazioni estrapolate dai telefoni cellulari sequestrati a Cinzia e Luigi Fazio e a Rosanna Sangermano restituiva il quadro di una vicenda completamente differente da quella descritta da Francesco Stilo, in cui Marco Petrini non assumeva alcun ruolo mentre era proprio Paola Stilo ad aver millantato conoscenze con un alto magistrato facendosi consegnare una somma di denaro per il superamento dei concorsi di interesse di Cinzia Fazio».

Sottrarsi ad eventuali responsabilità

«Nel contesto descritto - si legge ancora nel decreto di archiviazione - appare del tutto evidente che, pur essendo emerse delle ragioni di contrasto tra le parti, non risulta possibile riporre alcun affidamento nella bontà delle dichiarazioni accusatorie rese da Paola Stilo permanendo concreta la prospettiva alternativa che le stesse abbiano costituito un tentativo di sottrarsi ad eventuali responsabilità o comunque di placare le pretese della famiglia Fazio».

Archiviazione

In ultima analisi, per il gip di Salerno che ha rigettato l'opposizione all'archiviazione proposta da Paola Stilo: «Il clima di marcata conflittualità tra le parti con i conseguenti riflessi negativi in in punto di attendibilità di tutti i dichiaranti impedirebbe in ogni caso di formulare una ragionevole previsione di condanna».

  

Giornalista
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