Deleghe elezioni del 2014, ancora indagini sulla Bcc di Verbicaro

Nei giorni scorsi le Fiamme gialle hanno sentito numerosi soci dell'istituto di credito

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di Francesca  Lagatta
18 febbraio 2019
11:17

Dopo le indagini rese note dalla stampa locale nel marzo 2016, la Banca di Credito Cooperativo di Verbicaro torna a far parlare di sé per un nuovo coinvolgimento nelle investigazioni della Procura di Paola.

Nei giorni scorsi, i militari della Guardia di Finanza hanno interpellato e sentito numerosi soci dell'istituto bancario in merito alle deleghe rilasciate nella tornata che ha portato al rinnovo delle cariche elettive nel maggio del 2014. Gli accertamenti, avviati grazie a numerose denunce, serviranno a scongiurare l'ipotesi di una presunta alterazione dell'esito delle votazioni e di conseguenza l'elezione dei componenti del consiglio d'amministrazione e del collegio sindacale. In particolare, le fiamme gialle stanno confrontando le firme apposte sulle deleghe. L'attività investigativa di queste ore va ad aggiungersi ad altri controlli, tuttora in corso.


L'origine della vicenda

Tutto ha avuto inizio quando il socio verbicarese Arturo Riccetti si candidò quello stesso anno alla presidenza del consiglio d'amministrazione. L'allora assessore provinciale di Cosenza, oggi candidato alla guida del paese altotirrenico, vinse la tornata elettorale ma tra le polemiche, poiché alcuni componenti si erano opposti sottolineando una presunta incandidabilità per via del suo ruolo istituzionale. Lo stesso Cda, di lì a poco, stilò dei verbali e ne decretò l’illegittimità. Ma in sua assenza. La procedura attuata non piacque al presidente, rimasto in carica per un mese, e diede mandato ai suoi avvocati di informare la magistratura su quanto fosse accaduto mediante l'invio di numerosi esposti.

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