Il caso

Morta in stato di indigenza, dal Comune di Paola nessun aiuto per le esequie: la cognata costretta a pagare con la pensione di invalidità

VIDEO | Il decesso nel 2022. Da allora la donna, con atti protocollati, continua a sollecitare l'intervento dell'amministrazione che dovrebbe avere a bilancio risorse per simili situazioni e che all'epoca l'avrebbe rassicurata su un suo prossimo intervento. Tuttavia, dal municipio non è ancora arrivata alcuna risposta

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di Francesco Frangella
27 giugno 2024
11:18

La storia non è delle più edificanti, almeno per quanto riguarda il rapporto tra il cittadino e le istituzioni che dovrebbero tutelarne i diritti. Si tratta di una vicenda che prende avvio dalle condizioni di indigenza di una famiglia composta da una madre vedova e un figlio non pienamente autosufficiente, da sempre ai margini di una città che si vanta di avere come Patrono il Santo della Carità. Ora, a Paola, è rimasto solo il primogenito della donna, venuta a mancare improvvisamente nel luglio 2022. Questo evento riporta alla memoria una storia che ha scosso l’opinione pubblica per la rilevanza della notizia: il Comune non riuscì a coprire le spese per le esequie, costringendo i pochi vicini alla signora defunta, in particolare la cognata Franca Belfiore - considerata giuridicamente affine, ma non consanguinea né parente - a intervenire economicamente per garantirne una degna sepoltura.

Rassicurata dalle parole del sindaco, intervenuto personalmente a farsi carico della vicenda, la signora Belfiore - il cui unico introito è una pensione di invalidità di poco superiore ai 500 euro - si è esposta ad un esborso che, da fattura, è risultato superiore a 3mila euro, che la signora spera di recuperare grazie al Comune, che tra le cifre previste in uscita dal bilancio, dovrebbe avere proprio una voce dedicata a coprire il funerale a chi non può permetterselo.


Malgrado i tentativi di contatto col primo cittadino, regolarmente protocollati o spediti a mezzo pec dal legale della donna, dalle parti del municipio - dal 2023 in poi - non è stata ottenuta nessuna risposta. Quasi fosse un argomento ormai derubricato, anche perché c’è stato l’intervento a favore dell’unico superstite del nucleo, il figlio in difficoltà al quale è stato offerto un lavoro, dai banchi dell’esecutivo e dagli uffici si seguita a non rispondere alle sollecitazioni della cognata, alla quale il funerale è costato circa 6 mesi di pensione di invalidità.

«Per di più - scrive l’avvocato Camillo Gabriele Fiorito nella seconda delle due raccomandate elettroniche inviate al Comune - si rileva che il silenzio si appalesa come ancora più grave, per sensibilità, alla luce delle rassicurazioni personali già da tempo, prima del nostro intervento, garantite dall'Ill.mo sig. Sindaco Giovanni Politano proprio alla sig.ra Belfiore».

«Proprio in occasione del decesso della signora - verga ancora il legale - la nostra assistita, sig.ra Belfiore, si recava a colloquio con la S.V. che la rassicurava che certamente sarebbe stato onere del Comune e che si sarebbe proceduto a garantire i funerali. Tuttavia, nell'assenza di risposta immediata da parte dell'Ente, la sig.ra Belfiore si premurava di contattare ed indirizzare una società di servizi funebri - prosegue l’avvocato Fiorito - e provvedeva, con non poche difficoltà, ad onorare il pagamento richiesto, fiduciosa nel contempo di ottenere un rimborso dall'Ente per come promesso dall'Ill.mo sig. Sindaco».

Impegni che, allo stato attuale, sono rimasti lettera morta.

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