Boss al 41 bis, da Sassari a Palmi per incontrare la madre

Si tratta del capomafia di Palmi Domenico Gallico, rinchiuso nel carcere Bancali, condannato a sette ergastoli e decine di anni di carcere. Forti dubbi dalla Dda di Reggio
di Lo. C.
27 febbraio 2018
19:43

Potrà presto uscire dal carcere per andare a trovare la madre anziana e malata il boss di Palmi Domenico Gallico. Il capomafia calabrese, al 41 bis nel carcere Bancali di Sassari, deve scontare sette ergastoli e decine di anni di carcere per associazione mafiosa, omicidi e riciclaggio. Il detenuto ha ottenuto un permesso dal magistrato di sorveglianza. Nel 2012, durante un interrogatorio in carcere, Gallico aggredì e ruppe il naso all'allora pm della dda Giovanni Musarò e ferì due agenti penitenziari.

 


La madre di Gallico, Lucia Giuseppa Morgante, 91 anni, è stata a sua volta stata condannata all'ergastolo per associazione mafiosa e omicidio, ma ha ottenuto un differimento dell'esecuzione della pena per motivi di salute. Attualmente si trova nella sua casa di Palmi. L'incontro col figlio - i due non si vedono dal 2012 - dovrebbe avvenire dunque nel paese di origine del boss. Nel referto del medico che ha visitato la donna si esclude peraltro che questa sia in pericolo di vita, pur dando atto che le sue condizioni fisiche non sono buone.

 

Nella decisione del magistrato di Sassari, "vistata" dalla procura della città, si dà atto dell'allarme lanciato dagli investigatori sui rischi della concessione del permesso, che giudicano "sconsigliato temendosi tra l'altro un possibile tentativo di evasione alla luce della caratura criminale del boss, capo dell'omonima 'ndrina e responsabile di numerosi omicidi".

 

"La Dda di Reggio Calabria - da atto lo stesso magistrato di sorveglianza - reputa l'eventuale permesso assolutamente rischioso trattandosi di detenuto estremamente pericoloso che ha dato prova di avere approfittato di ogni minimo spazio di libertà per commettere atti illeciti". Dunque sussisterebbero sia il pericolo di fuga che quello per la pubblica inclumità, ma per il giudice, viste le gravi condizioni cliniche della donna, che potrebbero precipitare da un momento all'altro, negare a Gallico il permesso renderebbe la carcerazione contraria al senso di umanità.

Giornalista
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