Nove anni fa la tragedia del piccolo Dodò, vittima innocente della 'ndrangheta

VIDEO | Il ricordo a Crotone dell'undicenne ucciso mentre giocava su un campetto da calcio questa mattina durante la messa nell'anniversario della sua morte

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di Giuseppe Laratta
20 settembre 2018
14:36

Commozione, tristezza, ma al tempo stesso positività per un futuro diverso: sono questi i sentimenti che aleggiavano nella chiesa del Ss. Salvatore, nel quartiere Fondo Gesù di Crotone, durante la messa in ricordo di Dodò Gabriele, l'undicenne che nove anni fa venne ucciso mentre stava tirando calci a un pallone. Esattamente, la tragedia avvenne il 25 giugno 2009 sui campetti di località Margherita dove Dodò stava giocando. Non era lui il bersaglio di quella maledetta guerra di 'ndrangheta, ma si trovò insieme ad altre persone nel mezzo di quella pioggia di piombo scaricata dal killer. Fu colpito alla testa: immediatamente fu trasportato all'ospedale di Crotone prima, e poi a quello di Catanzaro, dove morì il 20 settembre. Sono passati nove anni da quel maledetto giorno, e ogni anno Dodò viene ricordato dalla famiglia e da Libera con alcuni eventi, ma la sua storia viene raccontata a tutti i suoi coetanei in giro per le scuole del Belpaese.

Una messa in ricordo di Dodò

Questa mattina, in occasione del nono anniversario della sua morte, si è tenuta una messa in suo ricordo. Presenti, oltre ai genitori Francesca e Giovanni, il referente regionale di Libera don Ennio Stamile, l'imprenditore lametino che si è ribellato alla 'ndrangheta Rocco Mangiardi, l'onorevole Angela Napoli, il prefetto Cosima Di Stani, il questore Massimo Gambino, il comandante provinciale dei Carabinieri Alessandro Colella, il comandante della Capitaneria di Porto Giovanni Greco, e l'assessore comunale Franco Pesce. Come in ogni occasione, non sono mancati i piccoli studenti crotonesi, presenti con le t-shirt in memoria di Dodò.


«Una giornata per fare memoria, piena di dolore e sofferenza – ha dichiarato Francesca Gabrile, mamma di Dodò – sono passati nove anni e siamo qua a ricordarlo con tanti bambini e tanti amici perchè è giusto far memoria di questo bambino che, purtroppo, non ha potuto realizzare i propri sogni. Attraverso noi e chi lo vuole ricordare con amore e affetto, lui vive. Quando guardo quei bambini vedo nei loro occhi mio figlio. E' una cosa che mi trasmette forza e coraggio per andare avanti, e per portare un messaggio di pace e legalità». «Il 17 ottobre Domenico compierà 20 anni e faremo (una nuova iniziativa n.d.r.) “Buon compleanno Dodò” - ha dichiarato Giovanni Gabriele – per fare memoria e per dire ai ragazzi da che parte stare. Quello che diciamo noi è di stare dalla parte della legalità, perchè la vita è bella come anche la libertà. Per me è cambiato qualcosa in questi nove anni: c'è sempre tanto da fare perchè sono piccoli passi. Prima di mafia non se ne parlava, oggi nelle scuole si parla di legalità».

«Queste nostre vittime innocenti non ci abbandonano mai – ha dichiarato alla stampa Rocco Mangiardi – anche perchè dietro di loro ci sono i genitori che hanno scelto di trasformare il dolore in impegno. Noi crediamo che solo incontrando le scolaresche, stando vicino ai ragazzi riusciremo a preparare nuove generazioni, affinchè queste cose siano debellate e non accadano più. I ragazzi devono sapere le schifezze che combinano i mafiosi perchè altrimenti non avranno mai la consapevolezza di una scelta sana. Stiamo cercando di lavorare in questo senso».
«Il dolore rimane – ha dichiarato don Ennio Stamile – il dolore va affiancato e va fatto nostro, per quanto possibile anche se nessuno si può sostituire al papà o alla mamma. Attraverso questo dolore bisogna impegnarsi ogni giorno per far fronte a questo male, tutte queste violenze, e sopratutto questa illegalità diffusa, anche attraverso i nostri no».

Giornalista
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